Arriva False Hope Corporation, il nuovo album della band ExKGB. Un sound duro, sperimentale e progressivo, quello del gruppo padovano, ExKGB, una predilezione per le dissonanze audaci, tonalità flesse in modalità avant-punk, aggressività conflittuale, la ripetizione e il volume contundenti, testi lapidari e incisivi, gli ExKGB, sono Alberto Stocco, batteria e percussioni, Emanuele Cirani chapman stick, basso e voce e Mike 3rd, chitarra e cori.
Dopo l’album di debutto, I Putìn, arriva False Hope Corporation, prodotto e missato dal californiano Ronan Chris Murph. Emanuele e Mike 3rd ci raccontano di questo loro secondo disco e della loro evoluzione musicale e letteraria.
Partiamo dalla formazione della band e come vi siete conosciuti e cosa vi ha fatto decidere di creare questo progetto, ExKGB?
Emanuele: «Io e Mike ci siamo conosciuti intorno al 2006, a una serie di concerti a Padova. Ma solo alla fine del 2009 abbiamo deciso di collaborare, coinvolgendo anche Alberto alla batteria, che Mike ha conosciuto durante la produzione di un disco della band di Alberto. Così sono nati gli ExKGB.»
Mike 3rd: «Tutto è nato in una serata Padovana quando, nel post concerto che avevo tenuto con la mia band Hypnoise, Emanuele mi ha contattato proponendomi una collaborazione. Mi è sembrata una interessante possibilità e così abbiamo iniziato a suonare assieme. Dopo un po’ di prove ho portato nell’avventura un giovanissimo talentuoso batterista che avevo conosciuto mesi addietro, Alberto Stocco.
Il resto è una bella storia in musica che ho chiamato, pensando al sound iniziale, visto che i KGB esistevano già; ExKGB in onore a Gigi Sinkope, un fratello titolare di una fumosa, ruvida, adorabile casa della musica di nome Ex Eurobar in Piazza Giustina a Roana, sull’altipiano di Asiago. Ora che ci penso da Sinkope hanno avuto battesimo tutte le mie nuove avventure musicali! Un abbraccio ed un brindisi a Gigi.»
False Hope Corporation, il vostro secondo album , in cosa differisce dal primo album, qual è stato il processo di registrazione?
Emanuele: «False Hope Corporation è un disco più profondo e aggressivo rispetto al primo. Per noi è stato un vero e proprio balzo in avanti.»
Mike 3rd: «False Hope Corporation è il frutto di una band i cui membri sono in costante evoluzione, per questo il disco stesso risulta come una evoluzione del precedente “I Putìn”. Non lo considero, a differenza di Emanuele, più profondo o aggressivo, lo considero una buona evoluzione. Se si ascoltano entrambi i dischi questa appare evidente anche solo ascoltando il complesso lavoro svolto da Alberto Stocco. La registrazione si è tenuta al Prosdocimi Recording in dominio analogico su tracce separate, usando meno delle 24 tracce disponibili con la band che registrava le basi dal vivo in studio. Direttore dell’orchestra Ronan Chris Murphy.»
Come avete conosciuto il mixing engineer Ronan Chris Murphy?
Mike 3rd: «Collaboro con Ronan dal lontano 1998, anno in cui realizzai con la sua produzione “Opium”, il primo disco della mia band Hypnoise edito da MP Records. Da allora con Ronan è nato uno stretto rapporto di collaborazione e di amicizia che dura tutt’ora e che lo ha portato tra l’altro a produrre il secondo lavoro degli Hypnoise, “St. Valentine’s Porno Bar”, presentato a Londra e Los Angeles il giorno di San Valentino del 2006 grazie alla direzione artistica di Michele Gervasuti. Proprio Michele Gervasuti, già direttore artistico di Grace Jones al Pavarotti and Friends del 2002, è ideatore del concept alla base della copertina del primo album degli ExKGB “I Putìn”. Ronan sarà il mixer man del mio nuovo lavoro solista che vedrà la luce ad ottobre di quest’anno e proprio Michele Gervasuti ne sarà il curatore con la collaborazione di James Putnam. Ronan è un grande professionista, un produttore da cui ho imparato veramente tanto, consiglio a tutti di seguire le sue imprese.»
Singolare idea di incidere solo due tracce, ma con 10 brani…
Emanuele: «All’inizio dovevano essere tracce separate, intervallate da improvvisazioni per dare un senso di continuità al suono. Ronan ha portato quest’idea all’estremo unendo il tutto in due tracce, credo un po’ per richiamare la forma vinile, e un po’ per creare quell’effetto live, con continui rumori di fondo, senza mai silenzi, pulsante e vibrante.
Mike 3rd: Durante le registrazioni, Ronan ha suggerito l’idea di unire le canzoni in due maxi tracce come se si trattasse di un vinile. Giorno dopo giorno emergeva sempre più forte l’unicità di questo nostro lavoro e la suddivisione così concepita è sembrata un’ottima idea per invitare con decisione ad ascoltare il disco nella sua interezza. La composizione delle tracce è stata creata da Ronan in completa libertà con nostra totale fiducia nel suo operato.»
Tra quante canzoni avete scelto queste dieci tracce per l’album…
Emanuele: «Se non erro non sono state scartate tracce.»
Mike 3rd: «Nei due anni trascorsi tra “I Putin” e “False Hope Corporation” sono state scritte varie canzoni, alcune di queste anche se valide sono state sostituite da altre più nuove e forse più in linea con l’evoluzione della band. Si tratta di composizioni che molto probabilmente entreranno a far parte di qualche lavoro solista, la buona musica non invecchia.»
Avete qualche riferimento musicale a cui vi ispirate, e quali sono gli artisti che vi piacciono o con i quali vorreste un giorno collaborare, anche per un duetto…
Emanuele: «Mi piace musica rock con quel che in più, come i King Crimson, Killing Joke, Van der Graaf, Led Zeppelin, Gang of four, Yes, Cocteaut Twins e tantissimi altri. Sono anche un grande appassionato del periodo classico romantico impressionista: Debussy, Satie, Sibelius, Verdi. Per quello che riguarda gruppi più moderni ascolto Wild Beasts, Disasterpeace, Chris Christodoulou, Band of Skulls, Ben Prunty, Eterea Post Bong Band e anche qui ci va un grossissimo “e tantissimi altri”.»
Mike 3rd: «Ho sempre ascoltato di tutto. La mia discografia con gli anni continua ad ingrandirsi ed i vinili ad ammucchiarsi. Ad oggi si va dalla musica classica con ad esempio L.V. Beethoven, J. S. Bach, P. Tchaikovsky, A. Vivaldi all’opera lirica di G. Verdi, G. Puccini, W. A. Mozart. Col blues si parte con Robert Johnson per approdare ai classici E. Clapton, B.B. King, Steve Ray Vaughan e così via. Non mancano nel rock/prog e affini i Pink Floyd (dei quali sono un cultore), i Led Zeppelin, Genesis, Colosseum, Cream, Dire Straits, Santana, Yes, King Crimson, Talking Heads per approdare ai più recenti ed estremamente bravi Tool, Nerve, Muse, Tragically Hyp, Tea Party e vai che la lista non finisce. Mi piace molto anche la musica latina dalla Cuba di Ibrahim Ferrer al Brasile di Jobim al flamenco di Manitas de Plata.Di Italiani giusto per tagliare e non dilungarmi a dismisura su tutti Franco Battiato, mentre ho scoperto una band super di nome InVivo da Udine. Un gruppo che una etichetta major non dovrebbe lasciarsi scappare! Duettare ed improvvisare è sempre un piacere, dopo Tony Levin e Pat Mastelotto con i quali ho condiviso dei palchi in varie occasioni mi piacerebbe trovarmi in studio con lo stesso Battiato ed il grande David Gilmour. Vediamo che accadrà in futuro, la voglia di divertirsi e progredire è tanta.»
False Hope Corporation, la canzone che dà il titolo all’album, di che ti di corporazione abbiamo bisogno?
Emanuele: «Non abbiamo bisogno di nessuna corporazione, è proprio questo il punto.
Soprattutto non abbiamo bisogno di organizzazioni politiche o religiose che professano verità assolute, di avere le risposte pronte, di poter ripulire tutto se gli concediamo più potere.
Mike 3rd: Sono le corporazioni uno di mali maggiori della nostra società e la ragione prima di un mondo governato dalla pazzia. Penso che John Lennon avesse avuto una visione sublime quando scrisse Imagine.Pensiamoci, non farebbe male, è più facile di quanto possa sembrare.»
Blindness or else, è la cecità dell’uomo a quello che lo circonda.. e suona anche come un atto di fede religiosa…
Mike 3rd: «Blindness or Else dipinge, in pochi crudi versi, la cecità indotta che conduce l’odierno agire ma, al tempo stesso, suggerisce la riscoperta di realtà che vede nell’uomo una creatura emozionale, potenzialmente pacifica, altruista ed empatica. Un simbolo che esorta alla creazione di un mondo diverso.»
Make it happen, ecco una epigrafe da impatto… ce la spiegate?
Emanuele: «Make it happen è il cogliere l’attimo, respirare l’aria in fiamme perché non sappiamo mai se riusciremo a vedere il prossimo sorgere del sole.»
Mike 3rd: «È un pezzo che nella sua dimensione strumentale resta sospeso, respira lasciando certa la sospensione, forse proprio la sospensione la rende d’impatto.»
Mentre Lies è di una poesia struggente?
Emanuele: «Lies non parla delle bugie in se, ma dell’atto animalesco che ci porta a crearle. Un atto che mina alla nostra stessa solidità morale.»
Mike 3rd: «Dalla lirica all’arrangiamento lo ritengo un pezzo criptico e proprio questo mi ha spinto a scegliere una esecuzione solista atonale alternata ad una evoluzione armonica che sulla base sottostante “saltella” in un paesaggio apparente.»
This world, mi ha ricordato un po’ Jean-Jacques Rousseau, «L’uomo è nato libero e ovunque si trova in catene»…
Emanuele: «This world parla della libertà che non esiste. Dovunque noi siamo le catene ci stringono agli altri, a questa esistenza, a questo universo. Siamo tutti prigionieri della vita. Descrive anche cos’è la musica: un atto di ribellione da questa esistenza.»
Mike 3rd: «La visione di This World suggerisce una violenta ribellione così ho immaginato le chitarre proprio in questa chiave, violente in una decadente ribellione. Penso sia uno dei pezzi più riusciti del disco.»
Seguirà un tour quest’estate o siete già in tour?
Mike 3rd: «Abbiamo fatto una serie di concerti di presentazione del disco con una buona risposta di pubblico. Ora siamo in standby a causa della oggettiva difficoltà di trovare location disposte ad investire in musica alternativa di un certo tipo.»
State già pensando a un prossimo progetto?
Emanuele: «Per ora la band non ha niente di pianificato, siamo tutti molto impegnati con progetti paralleli.»
Mike 3rd: «Al momento non v’è nulla di deciso all’orizzonte. Sono molto impegnato nella realizzazione del mio prossimo lavoro solista che vedrà la luce ad ottobre di quest’anno. Si tratta di un lavoro totalmente acustico, ma con groove al quale hanno già partecipato con entusiasmo, per mia estrema gioia, dei grandiosi musicisti come Pat Mastelotto, Benny Greb e l’italianissimo Alberto Stocco. Questo è solamente il trio di splendidi batteristi che ha voluto regalare alla mia musica delle uniche meravigliose vibrazioni, a breve dal mio sito ufficiale mike3rd saranno svelati i nomi degli altri lovely musicians che prenderanno parte alle registrazioni, rimanete sintonizzati.»