Esce il 23 aprile nelle sale di tutta Italia il secondo capitolo della saga dell’Uomo Ragno, The Amazing Spider-Man 2. Un classico action movie della Marvel con gli ingredienti cinematografici del genere e una novità. A cantare la canzone clou del film è un’italiana, per la precisione una giovanissima italiana. Francesca Michielin, classe 1995, si è aggiudicato il soundtrack e ci racconta tutto in questa intervista.
Hai scritto Amazing che ha anche un video degno di un film internazionale. Dove l’hai girato?
«Il video doveva suscitare emozioni come il film, abbiamo filmato in un posto ad hoc a Milano che potesse permettermi di non lasciare l’Italia visto che sto studiando per la maturità. Sono totalmente in empatia con il film, il filo conduttore è la voglia di dedicarsi all’amore ma con la doppia identità e un codice morale. È questo quello che vive Spider Man e la grande potenza del personaggio è quella sensazione di doversi adattare alla vita frenetica che è costretto a vivere anche nei sentimenti.»
È un po’ anche la situazione che stai vivendo in questi anni, visto che sei una star ma continui a studiare.
«Sì con le dovute distanze anche io mi sono sentita così, tra il pubblico e il privato, tra soddisfazione e sacrifici per portare avanti tutto. Bisogna farsi mordere dal ragno radioattivo per avere tutta questa forza!»
Eri una fan di Spider Man?
«Avevo tanti amici maschi che leggevano i Marvel ma io ero appassionata di manga. Poi mi sono appassionata a Spider Man mi ricordo che da piccola mi faceva paura. Oggi lo vedo diversamente, è un personaggio che non ha paura di dimostrare la sua vulnerabilità. Sono eroi che mostrano le fragilità, emerge la loro umanità e questo mi piace.»
Ti ricordi il momento esatto di quando hai avuto la notizia che eri nella colonna sonora?
«È stata un’emozione pazzesca, stavo cercando di andare a letto una domenica sera, pensando a l lunedì a scuola. E mi arriva questa telefonata dalla casa discografica, con conseguente urlo che sveglia tutto il quartiere. Poi mi hanno detto che era addirittura la canzone dei titoli di coda, che è la posizione più prestigiosa per un film. Ho subito cercato di capire come farla.»
Come ti è venuto in mente il titolo e il testo?
«Doveva essere ritmata e travolgente. Molto mi è venuto dall’idea di affrontare un action movie con sentimento, mi sono fiondata al piano in taverna e ho immaginato colori e arrangiamento, ho subito pensato a timpani, archi. Volevo fosse un po’ Woodkid, un po’ Florence and the Machine. Ho chiesto poi consigli a un’autrice internazionale e poi l’ho provata con mio fratello, con cui gestisco questo studio di registrazione fatto in casa.»
Avevi pressioni?
«Io sono così, vado in taverna e mi sfogo con gli strumenti, subito, avevo necessità di dimostrare tutto in fretta, era molto definita la melodia nella mia testa. Il mio ragazzo che è un mega-fan del film era contentissimo.»
Come ci si sente a far parte di una macchina internazionale di questo tipo?
«La produzione americana ha accolto benissimo la canzone, non ci hanno chiesto di cambiare nulla, e non hanno dato la possibilità a ogni paese di fare la propria canzone, quindi Amazing è privilegiata. Mi stanno capitando tante cose strane, dall’estate dei miei 16 anni alla vittoria di X Factor è stato tutto un sussulto.»
Cosa ti piace maggiormente di tutto ciò?
«Il fatto che grandi della musica si fidino di me. Quando Elisa ha voluto collaborare con me non l’aveva mai fatto con altre. A gennaio Franco Battiato mi ha chiesto di fare una cosa in teatro. Ma sono convinta che la fortuna va aiutata col talento e l’impegno.»
Pensi all’America, ora?
«Ogni artista aspira a quel tipo di mercato, anche se forse è più facile da italiani avere successo in un’altra lingua in paesi come Germania o Francia. Vorrei arrivare a quei livelli, anche se so che c’è molta competizione.»
Come trascorri le tue giornate?
«Studiando molto, il che mi piace ma mi angoscia anche perché sono perfezionista. Passo da una lezione su Tacito al biglietto che mi son comprata per andare a vedere Damon Albarn a luglio. Queste sono le cose che mi piacciono. E se dovessi scegliere di avere un superpotere, vorrei saper tradurre d’un colpo la versione di greco alla maturità.»
Vorrai anche tu scrivere per altri artisti?
«La mia scrittura è molto particolare, è una questione cromatica. Io immagino il blue e il bianco e mi vengono le melodie e le parole. A volte preferisci che sia qualcun altro a dare voce alle tue parole perché non si riesce a cantare tutto ciò che si scrive. Vorrei farlo per Michele che ha vinto X Factor quest’anno. Ci messaggiamo, ha una personalità molto sensibile, mi piace, ho molta stima, sa dare voce ai pezzi in maniera innata.»