Liberascenaensamble presenta Disturbi Di Memoria di Manlio Santanelli, in scena al Teatro Elicantropo di Napoli, interpretato da Mario Porfito e Lello Serao, per la regia di Renato Carpentieri (repliche fino a dom. 17 Apr.).
Scritto nel 1988, Disturbi Di Memoria è – insieme ad Uscita Di Emergenza e a Regina Madre – uno dei testi più significativi della drammaturgia di Santanelli, che si muove sempre in bilico fra Teatro dell’Assurdo e Teatro di Tradizione napoletano. E’ la storia di un incontro fortuito tra due personaggi antitetici e complementari, ex compagni di scuola, che la vita ha separato e che una coincidenza aerea persa fa ritrovare nello studio di avvocato di uno dei due. Così lo spudorato rappresentante di aspirapolveri Severo (Porfito) irrompe nella tranquilla vita del riservato penalista Igino (Serao), facendo riaffiorare ricordi – non sempre piacevoli – di una vita precedente che l’altro vorrebbe cancellare con l’oblio. Sono due modi di essere, due mondi che si scontrano ma che, per caso o per necessità, si relazionano e sono messi a confronto. La domanda fondamentale pare essere: fino a che punto è possibile rinnegare il passato, le esperienze, le azioni, ciò che si è detto? Gli errori commessi servono a crescere o a sbagliare in modo più sottile? Di sicuro il passato, prima o poi e in maniera del tutto imprevedibile, ritorna. Allora a che serve cercare di “chiudere i ricordi in un cassetto e buttare via la chiave”?
Renato Carpentieri è abile nel tessere uno spettacolo breve ma ricco di effetti e colpi di scena, alternando momenti comici anche esilaranti (come lo stupro di una sedia, o la finta arringa difensiva di un assassino) a momenti di profonda inquietudine. Lo spazio scenico ridotto e ben congegnato da Annamaria Morelli (che firma anche i costumi) viene ampiamente “giocato” da una regia che non lascia nulla di approssimato, e che esalta la bravura dei due interpreti. Mario Porfito e Lello Serao risultano pienamente convincenti nei rispettivi ruoli, offrendo un’interpretazione a volte intimistica, a volte aggressiva e urticante, ma perfettamente in linea con i personaggi, e mai sopra le righe. Uno spettacolo ben fatto, dal ritmo incalzante, che diverte e fa riflettere su temi anche molto “scomodi”.
Da vedere.