Trionfa la trasgressione all’Eurovision Song Contest 2014. La 59a edizione del festival della musica più visto in Europa ha proclamato la vittoria della drag queen australiana Conchita. Una personalità controcorrente e di carattere sorprendente, Conchita Wurst ha trionfato con Rise Like a Phoenix, un testo supremo, dal tono deciso e di grande passionalità, confermato da un continuum musicale delicatamente elegante. La drag queen, alle origini Thomas Neuwirth, classe 1989, ha stregato circa 180 milioni di persone di tutto il mondo sfoggiando con naturale disinvoltura un abito fasciato ad un corpo sinuoso, tacchi rigorosamente alti, lo sguardo brillante dell’occhio esibito ad hoc dalle lunghe ciglia finte, insieme ad una sistematica barba che è risultata atipicamente in equilibrio con i tratti del volto e le movenze del corpo di elevata femminilità.
Uno show di entusiasmante impatto che ha regalato al pubblico l’incontro eterogeneo di 25 cantanti provenienti dagli altrettanti paesi in gara, dove ciascuno ha comunicato la propria emozione durante il momento di performance.
A rappresentare l’Italia Emma Marrone; la giovane cantante che cavalca una confermata cresta dell’onda ha simboleggiato il paese con il testo “La mia città”,un’esibizione di audace intensità che ha dato riprova della sua profonda indole e per la quale c’è stato un concitato tifo. Lo spettacolo in onda in prima serata su Raidue, è stato commentato dalla telecronaca dei conduttori radiofonici e televisivi Nicola Savino e Linus. Un contest di rilievo giunto al suo cinquantanovesimo anno promettendo nel tempo trascinanti scommesse, lanciando artisti di spiccata bravura. Ricordiamo a tal proposito negli anni ‘60 la vittoria tutta italiana di Gigliola Cinquetti con l’intramontabile “Non ho l’età” ed il successo del ‘74 degli Abba che di li a poco avrebbero spiccato il volo ad alta quota.
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