Immagini di Pechino, Parigi e Londra ma anche della Pianura Padana, mostrano città sempre più inquinate. Ma quali sono i livelli di polveri sottili nelle nostre città? Nei luighi in cui viviamo? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori dell’Istituto di tecnologia di Karlsruhe, in Germania, stanno lavorando ad un sensore che, applicato agli smartphone, permetterà ad ogni utente di scoprirlo per proprio conto. Le polveri sottili si potranno infatti misurare con lo smartphone, con un sensore ottico applicato ai cellulari o anche con la fotocamera dell’apparecchio. Dalla luminosità dei pixel della foto si risale infatti alla quantità di inquinanti presenti nell’aria.
Secondo Matthias Budde, membro del team di ricerca che sta sviluppando il progetto, è possibile utilizzare la luce emessa dal flash dei moderni telefoni per illuminare le polveri e i fumi presenti nell’aria. Una volta equipaggiato con un apposito sensore, lo smartphone deve solo scattare una fotografia e dalla luminosità dei pixel sarà possibile risalire alla quantità di inquinanti presenti nell’aria.
Sostiene il team che per creare una mappa affidabile delle aree inquinata sarebbe bello poter immaginare una misurazione partecipata, ovvero poter contare su un buon numero di cittadini interessati a monitorare l’inquinamento in vari luoghi della città e con un sensore che verrebbe applicato sullo smartphone con dei magneti sarebbe sufficiente scaricare la app dedicata e poi sarebbe sufficiente che l’utente scattasse una foto.
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