È proprio vero che i talent show ti costringono a un’armatura da indossare per la macchina da guerra che è lo showbiz italiano di questi anni. Non è esclusa da questa corsa a vincere Giada, che di cognome fa Agasucci, e che di anni ne ha 18 come tante delle sue colleghe che sono uscite o escono (di continuo) dal popstar maker televisivo di turno, che sia su Canale 5, Rai Uno o Sky.
Giada ha dalla sua che è stata scelta pur non avendo vinto in finalissima di Amici 2014 (e le case discografiche l’hanno notata col tempo). Quindi è una che è cresciuta dai provini a oggi e che si gode serenamente ma con grinta la pubblicazione di Da Capo, il suo primo cd che contiene anche cover di Beyonce (tra cui una riuscita Halo).
Abbiamo incontrato Giada per soddisfare le curiosità di chi ha seguito il programma e di chi non la conosce ancora bene.
Come ti senti ora che è finita la gara?
«È come se avessi vinto, la gara per me è essere stata capace di fare un disco a 18 anni. A me piace il confronto, quando ho fatto i duetti con Kylie Minogue o i Modà non la vivevo male, non vedevo l’ora che iniziasse la puntata. Mi piace la sfida, mettermi in gioco, volevo cantare con chi mi piaceva. Con i Modà è stato il culmine perché sono grandissimi. Con Marco Mengoni era un mio sogno, da fan, ma l’ho affrontato come cantante ed è stato emozionante perché lui è così particolare sul palco. Con Antonello Venditti l’emozione ha superato tutto, lui ha fatto la storia della musica italiana.»
È difficile dopo questa esperienza tornare a Pomezia, la tua terra d’origine?
«Non è difficile riprendere le cose quotidiane, come la scuola che devo finire. Adesso penso all’esame che farò da privatista, mi sono ritirata a dicembre altrimenti avrei perso l’anno per le troppe assenze. È difficile semmai fare i conti con le piccole invidie da paese che ci sono sempre. A volte mi sembra che mi evitino, a volte mi sembra che mi salutino troppo calorosamente. Io faccio la faccia buona, ma le mie migliori amiche restano le sei ragazze con cui mi trovo da sempre, e basta. È proprio vero che il successo cambia chi ti sta attorno, io mi sento sempre uguale.»
Beh, l’esperienza che hai fatto però non è uguale agli altri tuoi coetanei..
«Ma io ho sempre fatto musica, facevo serate per pagarmi le lezioni di canto. Ora il difficile è continuare a fare gli studi con tutti gli impegni che ho. La prima settimana dopo Amici mi è piombato tutto addosso, sono rimasta a Roma per registrare l’album ed è stato allora che mi sono resa conto di quello che stava succedendo. Ora il mio sogno è di fare un duetto con Elisa, che durante il programma ha voluto duettare con un cantante maschio e quindi è toccata ai Dear Jack. Ero contenta per loro, per Alessio che è ormai un grande amico mio ma dentro rosicavo, volevo essere io al loro posto.»
Come hai scelto le canzoni per il tuo debutto?
«Le cover le ho lasciate perchè quando è venuto il rappresentante della Sony le avevo eseguite davanti a lui ed è quello che mi ha fatto notare. C’è poi Da Capo, che è un testo bellissimo che racconta della mia esperienza alla scuola di Amici. Siamo Amore invece vede tra le autrici anche Annalisa Scarrone, un dettaglio che non conoscevo quando l’ho incisa. Da subito l’ho sentita mia e mi sono piacevolmente sorpresa quando l’ho scoperto. Lei è una che scrive da poco e quello che dice la canzone sono proprio io!»
Chi ha avuto l’idea di scrivere Bringing you down, l’unico pezzo in inglese del tuo EP?
«Io avevo scritto un testo in italiano poi mi sono fatta aiutare da una ragazza che conosce bene l’inglese, Rossella Caruso. L’idea è stata mia e credo che funzioni.»
Dove vuoi arrivare?
«Io sono determinata, impulsiva e paziente. Ma sono anche molto espansiva, quindi sogno un percorso sempre in salita e in miglioramento, come quello di Alessandra Amoroso. Ho lottato per avere quello che sto ottenendo, non avevo proprio un piano b, non so cosa sarebbe successo se non mi avessero notato. Ci sono stati dei periodi in cui mi sentivo giù e mi sono chiesta se era la strada giusta. Anche quando durante le puntate di Amici gli altri venivano scritturati prima di me, non è stato sempre facile. Speravo che qualcuno si facesse avanti. Avevo avuto già l’interesse di un’etichetta, poi non mi hanno fatto sapere niente. Poi è arrivata la Sony…e con l’aiuto di Miguel Bosè, sono riuscita a credere di più in me stessa.»
Sei contenta del rapporto che si è creato con lui?
«Mi è stato vicino, mi ha dato forza quando nel programma mi schierava come carta vincente. Mi ha anche consigliato di tagliarmi i capelli a un certo punto…io ho detto istintivamente di sì, poi dopo a freddo ci ho ripensato e mi son venuti dubbi. Ma ho fatto bene, ora quando vedo le vecchie immagini non mi riconosco, questo taglio è sintomo del cambiamento che c’è stato dentro di me in questa avventura. Mi sono fatta anche un tatuaggio assieme agli altri concorrenti. A un certo punto prima della semifinale è venuto il tatuatore di Deborah Iurato (la vincitrice di Amici, ndr) dalla Sicilia e ci ha tatuati tutti.»