Suor Cristina vince la II Edizione di The Voice. Fin dalla sua prima esibizione alle Blind Auditions avevamo capito che la sorella siciliana sarebbe arrivata lontano. La sua presenza al talent targato Rai aveva fatto la differenza fin dai casting quando si era presentata con il brano “No one” di Alicia Keys.
Il video della sua prima esibizione aveva fatto il giro del mondo guadagnandosi in soli 10 giorni più di 50mila visualizzazioni battendo ogni sorta di record.
Pubblico da casa e giudici sapevano fin dall’inizio che Suor Cristina sarebbe arrivata in finale, ma il 62% di voti che l’hanno portata a una facile vittoria non è stato un risultato scontato.
I primi ad essere eliminati sono stati Giorgia Pino e Tommaso Pini, in gara per il podio ecco scontrarsi Giacomo Voli e la “sorella” 25enne di Comiso: due mondi a confronto.
Nonostante si sia creato fin da subito un gigantesco fenomeno mediatico fatto di critiche e consensi nei confronti della giovane suora, quest’edizione 2014 di The Voice è riuscita a non oscurare nessuno dei 4 finalisti. Tutti e quattro i giovani rimasti in gara hanno avuto l’opportunità di presentarsi con ottimi brani puntata dopo puntata, di realizzare incredibili duetti con i loro coach per l’ultima serata e presentare i loro inediti che hanno dato a tutti le stesse opportunità.
La suora ragusana però ha avuto una marcia in più: era finita in prima pagina su molti giornali esteri e, forse, in un certo senso è stata lei la vera trasgressione televisiva degli ultimi anni.
Suor Cristina porta così a casa il contratto discografico dal valore di 200mila euro con la Universal e, soprattutto, un’ultima grande soddisfazione: l’essere riuscita a far recitare un “Padre Nostro” in chiusura di questo insolito talent show, rischiando quasi di “far prendere fuoco” a Piero Pelù e J-Ax.
Sinceri e per niente scontati i complimenti dei 4 giudici: «Suor Cristina – ha sottolineato Piero Pelù – in questi mesi è stata brava anche a gestire lo stress per tutto quello che è stato detto.»
«Il clamore mediatico ha spezzato me – ha detto J-Ax a proposito della sua finalista – e non oso immaginare cosa possa essere stato per una suora venticinquenne.»
A chiudere la puntata è stata poi lo stesso discorso consapevole della suora ragusana: «So che per molti il mio coach J-Ax rappresenta un mondo distante anni luce dal mio, ma ho sempre pensato che lui sarebbe stato il ponte perfetto fra il linguaggio della Chiesa e quello dei giovani. Fin dal primo giorno qui a The Voice ho detto: “ho un dono e ve lo dono”.» Infine la suora ha aggiunto: «Ho seguito la passione per il canto senza sapere che grazie a questo talent mi sarei ritrovata a diventare un personaggio con una notorietà che non cercavo, ma che spero possa dare ai giovani la voglia e la forza di seguire i propri sogni»
Termina così questa II Edizione di un talent che, grazie ai suoi finalisti è riuscito a ottenere ascolti da record: la dimostrazione concreta che l’unione tra “il diavolo e l’acqua santa” ha dato i suoi frutti, proibiti e non.