Con “La differenza” Marco Ligabue, unico artista importante musicale della IV edizione del Social World Film Festival, accende gli animi della platea della kermesse cinematografica. Marco Ligabue, che ha di recente intrapreso la carriera da solista, come contributo sociale ha interpretato appunto “La differenza”, canzone tratta dal primo disco e tradotta da Marco nella lingua LIS. Dal 1991 si cura di Ligachannel e BarMario, sito e fan club ufficiali di suo fratello Luciano. Dopo aver lasciato la band che lui stesso aveva fondato, i Rio, intraprende la carriera da solista, e nel settembre del 2013 esce Mare Dentro.
Abbiamo incontrato Marco in occasione del suo intervento al Social World Film Festival, che ci ha parlato del suo prossimo album in uscita a settembre.
Parlaci del brano La differenza, con il quale hai acceso gli animi della platea del festival…
«Volevo far arrivare le emozioni di una canzone anche ai sordi, così è stato fatto un video con l’attrice Chiara Ferragni e Alvin, di Radio 105 e Verissimo, e, un docente universitario ha tradotto con la lingua dei segni il testo della canzone e, io durante l’esecuzione in tour, faccio imparare a tutte le persone un pezzo del ritornello con alcuni segni, come può venir tradotto una parola normale con i segni.»
Una tua idea sul Social World Film Festival?
«Mi fa molto piacere vedere tanti ragazzi giovani, appassionati dalla voglia di diffondere un messaggio culturale, di unirsi anche a dei messaggi sociali, questa è una cosa che ho anch’io dentro. A volte si critica che i ragazzi non si appassionano a niente, invece, questa è la dimostrazione che i ragazzi hanno tanta voglia di fare, quindi, questo mi piace tantissimo, soprattutto tenendoci così tanto all’inizio, che è la fase più delicata, con un festival già affermato diventa tutto più facile, chiamare ospiti e avere visibilità mediatica.»
Ti porterò lontano anticipa il tuo nuovo album…
«Il 16 maggio è uscito il nuovo singolo che porta, appunto, il titolo Ti porterò lontano, che anticiperà il mio secondo disco, che uscirà dopo l’estate. Sono partito l’anno scorso con questa mia nuova avventura da cantautore, ho fatto per anni chitarrista e autore nei Rio, in particolare. L’anno scorso il primo disco, ottanta concerti, mi sono fermato due mesi, ho scritto venti nuove canzoni e, adesso sono già ripartito.»
Già da un anno all’altro un secondo disco pronto…
«Sì, siamo in un periodo di grande creatività, la voglio sfruttare tutta, perché la creatività quando ce l’hai va tirata fuori.»
Parliamo del video di Ti porterò lontano …
«Video diretto da Maurizio Bresciani, l’abbiamo girato in America, nella zona dei grandi parchi, cercavamo alcuni panorami, come la Death Valley, cieli e distanze infinite, colori accesissimi, luce molto bella. Lo abbiamo girato a marzo, ad aprile montato e a maggio è uscito.»
Perché poi negli Stati Uniti?
«Avevo fatto un viaggio nel ’94 proprio in quelle zone, nei grandi parchi, Grand Canyon, Monument Valley, e devo dire che, certi cieli, certe profondità e certi colori, li ho visti solo lì, e, quando ho scritto, Ti porterò lontano, proprio mentre la scrivevo mi sono venuti in mente quei posti che avevo visto nel ’94, e mi è venuta la voglia proprio di tornare lì e, mettere quelle immagini di quei posti.»
Puoi accennarmi a come sarà questo nuovo album?
«Le canzoni sono nove del nuovo disco, sei le ho già finite, tre le sto finendo di registrare. Il tema del disco è sempre il bicchiere mezzo pieno, da buono emiliano, nelle mie canzoni si parla sempre di cose belle, di sogni, di passioni e, di cose da rincorrere.»
Ci saranno delle collaborazioni in questo album?
«No, per adesso visto che sono uscito solo con un disco e, voglio fare il secondo disco per far conoscere Marco Ligabue, che si scrive, si canta e si arrangia da solo le sue canzoni. Mi piace molto l’idea di far conoscere che ho un mio percorso, un mio racconto, poi piano, piano andremo ad affrontare magari delle belle collaborazioni.»
Ma i Rio si sono sciolti?
«No, solo io ho abbandonato la band. Io ho fatto i primi quattro album con loro, dove scrivevo la maggior parte dei pezzi. Per me si era un po’ spenta la scintilla, dopo dieci anni, come un amore, è stata una storia d’amore bellissima, poi dopo un po’ di anni, non sai perché e per come, la storia finisce, e, proprio per il gran rispetto e per il grande amore che ho per la musica, mi son fatto da parte, ed è stato lì che mi sono venute tante nuove canzoni e m i esplosa la vena cantautorale.»
E i fan come hanno visto questa scissione tua dai Rio?
«Io l’ho spiegata bene, non è che ho fatto niente di che, insomma, mi sono fatto da parte perché io non sapevo veramente cosa avrei fatto, ho sempre detto che nella mia vita non avrei mai cantato, e, poi invece sono state le canzoni nuove che mi sono arrivate, che mi han detto, sono canzoni che parlano di te o te le canti te o te le canti te, quindi, ho iniziato un percorso mio di canto, di studio, e, dopo è arrivata questa mia nuova avventura, ma io dai Rio mi ero staccato molto bene.»
Tu come hai iniziato?
«Ho iniziato a quindici anni, da un giorno all’altro, c’era una chitarra in casa, ho preso in mano la chitarra, canzoniere alla mano, e ho mangiato per tanti giorni pane e De Gregori, pane e De Andrè, pane e Battisti e da lì mi son formato.»
Suoni solo la chitarra?
«Suono anche la tromba, ma la cosa che più mi piace fare è proprio l’autore, scrivere melodie e testi.»
Un tour lunghissimo, non ti sei fermato?
«Io ho fatto lo scorso anno ottanta concerti in nove mesi, mi sono fermato due e tre mesi, adesso sono ripartito dal 16 maggio, giorno che è uscito Ti porterò lontano, ho fatto già una decina di date, ho fatto Arezzo, Firenze, Milano, Potenza, Roma, Procisda, insomm, oggi siamo qui a Vico Equense, poi andremo a Cornaredo, Pontecagnano… per tutta l’estate.»
…e il tempo di scrivere?
«Quando mi fermo, ogni tanto anche quando sono in tour, magari, mi appunto delle cose e poi nei momenti in cui sono fermo per un po’ di giorni le metto a fuoco.»
Ti vedremo compositore di una colonna sonora?
Mi piacerebbe molto è una cosa diversa, a me piace molto scrivere canzoni, e, una colonna sonora non appoggia sulla canzone, ma più su dei fraseggi musicali, spesso strumentali, però sarebbe una bella sfida, perché se c’è un mito assoluto in Italia è Ennio Morricone, lui ha scritto delle melodie, dei fraseggi, delle armonie che sono da brivido, da pelle d’oca. Sarebbe, quindi, bello potersi, in qualche modo, cimentarsi in una cosa nuova per me, per capire se potrei dare anch’io un contributo in tal senso.»