Il Teatro Menotti di Milano apre le porte alla nuova stagione 2014/2015 Tra cielo e terra, di Emilio Russo. 26 appuntamenti per oltre 220 aperture di sipario, per un lungo viaggio che celebra i nostri primi 45 anni di storia teatrale a Milano.
La nuova stagione del Teatro Menotti è dedicata ad A.I.D.O., Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule. A.I.D.O. da quaranta anni opera nella speranza che il numero di cittadini acconsenta alla donazione degli organi e tessuti. Il Teatro Menotti è lieto di donare una parte degli incassi a questa associazione.
Dal 26 al 28 settembre andrà in scena MILANOIR MILANUIT, valigie e canzoni, di Piero Colaprico, con Atomo Davide Tinelli, Piero Colaprico, Didi Martinaz, El Pelè, Mirko Mazzali, da un’idea di Andrea Perrone e Atomo Davide Tinelli, produzione TieffeTeatro. Uno spettacolo/racconto che narra la Milano della mala e raccoglie i personaggi in “bianco e nero” che l’hanno vissuta. Scritto e interpretato da Piero Colaprico, giornalista e scrittore di appassionanti gialli, lo spettacolo, in equilibrio tra romanticismo, ricostruzione storica e passione politica, rivela l’epopea di una città che rinasce dopo la guerra. Le bische, le osterie e la nebbia, i gangster gentiluomini e la mafia, ma anche aneddoti, canzoni e leggende di una Milano che non c’è più.
Dal 2 al 12 ottobre, LA GUERRA DI TESSA (prima nazionale), di Delio Tessa, con Marco Balbi e Alarico Salaroli, produzione TieffeTeatro.
Uno spettacolo di narrazione, di parole, di musica di immagini. Le parole sono quelle della Grande Guerra, quelle di uomini perduti e sperduti. Le parole di Delio Tessa nel suo viaggio milanese tra ciò che è rimasto in mezzo alle macerie e ai paradossi.
Dal 17 al 19 ottobre il menotti apre il sipario ad un’altra prima nazionale, SANTO GENET, drammaturgia e regia di Armando Punzo, con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori, produzione CarteBlanche/VolterraTeatro e TieffeTeatro, con il sostegno di, MiBACT-Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Dopo il grande successo nella scorsa stagione di Mercuzio non vuole morire della Compagnia della Fortezza, il Teatro Menotti alza la posta e abbraccia il nuovo progetto Santo Genet partecipando alla coproduzione. Dopo il primo studio presentato nel luglio 2013 nell’ambito di VolterraTeatro, accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, la Compagnia continua l’attraversamento dell’opera di Genet, dell’autore francese che con le sue parole ha saputo più di chiunque altro strappare la bellezza al dolore, “creare buchi nella realtà”, trasfigurarla, immaginare collane di fiori lì dove c’erano catene, bellezza dove c’era orrore.
Dal 24 ottobre al 2 novembre, MENTRE RUBAVO LA VITA, testi delle canzoni di Alda Merini, musiche Giovanni Nuti, testo teatrale e drammaturgia Monica Guerritore, regia Mimma Nocelli, coproduzione TieffeTeatro e Sagapò Teatro. Uno spettacolo folle e commovente che unisce per la prima volta sul palco due grandi interpreti dello spettacolo e della musica: Monica Guerritore e il cantante e musicista Giovanni Nuti. In Mentre rubavo la vita i due artisti cantano, accompagnati da una band di sei elementi, gli appassionati e dolorosi testi della poetessa Alda Merini.
Il 4 e il 5 novembre va in scena È COLPA TUA, di e con Francesco Abate, Matteo Sau – chitarra, Marco Noce – chitarra, Enrico Spanu – laptop. È colpa tua. Un viaggio attraverso la vita, le illusioni, le speranze e il coraggio di tre generazioni. Dal sogno nord africano alla luce fredda della rianimazione di un ospedale, dal flagello degli anni ottanta all’Italia martoriata del primo dopoguerra. È colpa tua, attraverso le immagini, la musica e le parole, dipinge in maniera nitida la sofferenza e il coraggio. La narrazione dell’autore accompagna lo spettatore in un viaggio denso di emozioni che non rinuncia all’ironia.
Dal 7 al 9 novembre, È STATO LA MAFIA, di e con Marco Travaglio, letture di Valentina Lodovini, musiche Valentino Corvino, regia Stefania De Santis, produzione Promomusic
Marco Travaglio racconta la storia della trattativa fra Stato e Mafia, avviata dallo Stato nel 1992 e proseguita fino a oggi. Una storia di patti inconfessabili, di segreti e ricatti che hanno dato vita alla Seconda Repubblica e continuano a inquinare la presunta Terza che sta per nascere con le elezioni del 2013.
Dal 12 al 30 novembre, SPRING AWAKENING, spettacolo tratto da Risveglio di Primavera di Frank Wedekind, libretto e testi Steven Sater/Musiche Duncan Sheik, con Federico Marignetti, Arianna Battilana, Flavio Gismondi, Tania Tuccinardi e con Noemi Baiocchi, Paola Fareri, Renzo Guddemi, Vincenzo Leone, Chiara Marchetti, David Marzi, Albachiara Porcelli, Andrea Simonetti , con la partecipazione di Gianluca Ferrato e Francesca Gamb. Regia Emanuele Gamba
Arriva finalmente a Milano Spring Awakening, rivelatosi uno spettacolo dirompente nel panorama del musical internazionale. L’opera di Duncan Sheik e Steven Sater ha rappresentato per Broadway una vera e propria rivoluzione di genere, stravolgendo i codici espressivi e le consuetudini stilistiche del musical tradizionale. Ampiamente ripagata sia dal pubblico che dalla critica, Spring Awakening ha letteralmente sbancato nell’edizione 2007 dei Tony Awards, ottenendo undici candidature e vincendo otto riconoscimenti tra i più importanti (tra cui miglior musical, miglior regia, miglior libretto) e un Grammy Award per le migliori musiche.
Dal 5 al 31 dicembre si alza il sipario su un’altra prima nazionale dal titolo LA BUONA NOVELLA, attori da definire, regia di Emilio Russo, produzione TieffeTeatro. Dopo il successo di All’ombra dell’ultimo sole, replicato per ben tre anni, sarà ancora il mondo di Fabrizio De André a essere protagonista della nuova produzione, La buona novella, ispirato al capolavoro del cantautore genovese.
Dal 23 al 26 dicembre, IL FLAUTO MAGICO, secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, opera in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, direzione artistica Mario Tronco, elaborazione musicale Mario Tronco e Leandro Piccioni, da una produzione originaria di Fondazione Romaeuropa e Les Nuits de Fourvière/Department du Rhone. Ritorna al Teatro Menotti, in occasione delle festività natalizie uno spettacolo emozionante per tutte le età: lo straordinario successo internazionale dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Un Flauto Magico contemporaneo, riletto, smontato e reinventato in sei lingue a
Dal 9 all’11 gennaio, I TRE DIARI, di Ingmar Bergman, adattamento e regia di Claudio Beccari, con Franca Nuti e Gian Carlo Dettori, produzione TieffeTeatro
Dopo una vita privata irrequieta – otto figli avuti da cinque donne diverse – Ingmar Bergman trova una splendida intesa con Ingrid, sposata nel 1971. Nel 1994, però, dopo “ventiquattro bellissimi anni di matrimonio”, Ingrid scopre di avere un tumore che la condurrà alla morte nel giro di pochi mesi. E la misteriosa figura della Morte, che tanta parte ha avuto nell’immaginario del grande regista, fa violentemente irruzione nella sua vita privata.
Dal 16 al 18 gennaio BUFFA RACCONTA LE OLIMPIADI DEL ’36 (prima nazionale), con Federico Buffa, produzione TieffeTeatro.
Federico Buffa, cronista e commentatore sportivo, affabula e conquista il pubblico con il suo stile avvolgente ed evocativo. Lo spettacolo, partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra.Le storie dello sport, sono storie di uomini.
Dal 22 al 25 gennaio, GOSPODIN, da Gennant Gospodin di Philipp Löhle, messa in scena di Giorgio Barberio Corsetti, con Claudio Santamaria,, Marcello Prayer e Valentina Picello, traduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe Institute, prodotto da Fattore K. / L’UOVO Teatro Stabile Di Innovazione, in collaborazione con Romaeuropa Festival
È una nuova produzione di Giorgio Barberio Corsetti su un testo dell’esordiente autore tedesco associato del Maxim Gorki Theater a Berlino: Philipp Löhle, inventore di teatro fatto di sorprese, ed esporatore delle contraddizioni della nostra società votata al consumismo.
Dal 27 al 30 gennaio, MORO, I 55 GIORNI CHE CAMBIARONO L’ITALIA, di Ferdinando Imposimato e Ulderico Pesce, interventi in video del giudice Ferdinando Imposimato interpretato e diretto da Ulderico Pesce, produzione Centro Mediterraneo delle Arti
31 gennaio e 1 febbraio, IL LATO SINISTRO DEL CUORE, talk radio, con Carlo Lucarelli, Alessandro Nidi – il Pianoforte, Marco Caronna – lo Speaker Mascia Foschi – la Voce, produzione CE.F.A.C.
Carlo Lucarelli, affermato scrittore di letteratura noir, apparirà in veste di attore che interpreterà se stesso, e si racconterà al pubblico attraverso un’intervista radiofonica, attraverso l’interessante format della “talk radio”.Il lato sinistro del cuore, la raccolta di racconti edita da Einaudi, è una sorta di canovaccio da cui partire per un racconto di storie che si intrecciano con le suggestioni musicali del Maestro Alessandro Nidi e con la voce di Mascia Foschi, già interprete con lo stesso Lucarelli del programma televisivo andato in onda su Rai 3 Milonga Station.
Dal 5 al 15 febbraio, AMERIKA, di Franz Kafka, traduzione e adattamento di Fausto Malcovati e Maurizio Scaparro, con Ugo Maria Morosi, Giovanni Anzaldo, Carla Ferraro, e Giovanni Serratore, Fulvio Barigelli, Matteo Mauriello. Musiche ispirate alla cultura yiddish della vecchia Europa e al jazz nero di Scott Joplin adattate da Alessandro Panatteri, eseguite dal vivo da Alessandro Panatteri (piano), Andy Bartolucci (batteria), Simone Salza (clarinetto), regia Maurizio Scaparro
Karl Rossmann, giovane ebreo europeo, viene inviato in America come un pacco postale per sfuggire ad uno scandalo che lo vede coinvolto con una domestica. Deve raggiungere lo zio Jacob, un autentico “zio d’America” che deve trovargli un lavoro e una sistemazione. Ed è così che iniziano le tribolazioni del giovane uomo-cavallo (Ross – Man) in un’America che rivela già, nella visione fantastica ma sorprendentemente profetica di Kafka, i sui mali, le sue contraddizioni ma anche la sua dirompente vitalità.
17 e 18 febbraio, NO TU NO
omaggio a Enzo Jannacci, con Egidia Bruno
Va da sé che se conosci uno come Enzo Jannacci non hai solamente a che fare con un grande artista, ma è aver incontrato un Maestro, oltre che una persona di grande spessore. Più volte mi è stato chiesto, in quest’ultimo anno, se non avessi intenzione di fare un omaggio a Jannacci. Ma le mie resistenze erano forti: sentivo di custodire la stima e l’affetto che avevo per lui come qualcosa di strettamente personale e inoltre, forse, non mi sentivo all’altezza. Poi mi sono ricordata di quello che lui diceva sempre a proposito di “passare il testimone … sennò che gusto c’è?!”
Dal 19 febbraio al 1 marzo, LE CATTIVE STRADE, con Andrea Scanzi e Giulio Casale, produzione Promomusic, in collaborazione con il Comune di Cagli – Istituzione Teatro Comunale, si ringrazia la Fondazione Fabrizio De André Onlus.
Le cattive strade è uno spettacolo scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi. In novanta minuti si ripercorre la carriera di Fabrizio De André. Scanzi, giornalista, autore teatrale e scrittore, racconta gli snodi del percorso artistico del poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare con rispetto, personalità ed eclettismo il repertorio di Faber.
Dall’11 al 22 marzo, IL TRAMONTO SULLA PIANURA, da Guido Conti, con Gianfranco Barili, Sonia Casoli, Maria Stella Cerana, Fiore Cesca, Mariella Clemente, Nadia Cortesi, Marco De Feo, Angelo De Maco, Domenico Galluccio, Diego Ghilotti, Pardo Kickhoeffel, Anna Maria Paino, Ninni Picone, Carlo Raimondi, Federica Rivoli, Enzo Trovato, musiche Alessandro Nidi, regia e adattamento teatrale di Emilio Russo e Caterina Spadaro, produzione TieffeTeatro.
Davanti alle grandi vetrate di una casa di riposo immersa nella pianura padana, si incrociano le vite di personaggi singolari: poeti improbabili, attrici dalla vita malinconica e avventurosa, fascisti fedeli fino all’ultima ora, suore stravaganti e medici assurdi. Una “giovane” compagnia over 60 è la protagonista di un racconto tragicomico in bilico tra storie individuali e la macrostoria di un’epoca destinata al cambiamento, in attesa del nuovo millennio. Siamo nel 1989, tra muri che cadono e ideali che affondano, quale migliore punto di vista se non quello di chi osserva il mondo tra i raggi di un sole e di una vita al tramonto?
Dal 24 marzo al 2 aprile, SVENIMENTI, un vaudeville, dagli atti unici, dalle lettere e dai racconti di Anton Cechov, progetto, elaborazione drammaturgica Elena Bucci e Marco Sgrosso, con Elena Bucci, Gaetano Colella, Marco Sgrosso regia Elena Bucci, produzione Le Belle Bandiere, CTB Teatro Stabile di Brescia in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, con il sostegno del Comune di Russi.
Le Belle Bandiere per la prima volta si accostano al lavoro di Anton Cechov, partendo dai suoi formidabili Atti Unici, operine che lui stesso scherzosamente definiva “vaudeville volgarucci e noiosetti” ma al cui straordinario successo assisteva stupito.
Dal 9 al 19 aprile, LO ZOO DI VETRO, di Tennessee Williams, traduzione di Gerardo Guerrieri, con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto, scene Dario Gessati/costumi Gianluca Falaschi/luci Mario Loprevite, regia Arturo Cirillo.
La regia poetica e sensibile di Cirillo si misura con un classico del teatro del novecento, mostrando meccanismi familiari sempre attuali e personaggi reali, nell’Italia di oggi come nell’America degli anni ‘40.
Dal 5 al 24 maggio, altra prima nazionale intitolata CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? (spettacolo sottotitolato in lingua inglese) di Edward Albee, con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto, scene Dario Gessati / costumi Gianluca Falaschi / luci Mario Loprevite, regia Arturo Cirillo, produzione TieffeTeatro.
Martha e George sono una coppia di mezza età che ha invitato a casa un giovane collega di lui e sua moglie. Tra un bicchiere e l’altro, complici l’ora tarda e i fumi dell’alcool, i quattro si addentrano in una specie di “gioco della verità” che porta le due coppie a mettere a nudo tutto di sé, soprattutto i padroni di casa.
Dal 14 al 31 maggio, CIRCO EL GRITO, un circo contemporaneo all’antica. 20 DECIBEL – non c’è storia senza ascolto, di e con Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini, messa in scena Louis Spagna, ricerca acrobatica Catherine Magis, compagno di giochi Giorgio Rossi, aiuto alla concezione musicale Paul Miquet, luci Domenico De Vita / scenografia Thyl Beniest e Sebastien Boucherit
costumi Beatrice Giannini
Dal 5 al 14 giugno, DON CHISCIOTTE – OPERA POP, da Miguel De Cervantes, con Alarico Salaroli, Marco Balbi e Helena Hellwig, Enrico Ballardini, Alessandro Nidi, Francesca Li Causi, musiche scritte e dirette da Alessandro Nidi, regia e drammaturgia Emilio Russo, produzione TieffeTeatro.
Parole e musica per raccontare il “mito” di Don Chisciotte con una lettura in chiave pop tra Orson Welles, la tragicommedia beckettiana e il cabaret. Dialoghi in bilico tra fantasia e realtà, incontri, personaggi, canzoni di un “viaggio infinito” che da quattrocento anni ci conduce alle soglie del sogno e della follia.
Dal 18 giugno al 5 luglio, CHIAMATEMI GROUCHO (spettacolo sottotitolato in lingua inglese), elaborazione drammaturgica Emilio Russo, con Gianni Quillico, Cinzia Spanò, Nicola Stravalaci, Fabio Zulli, al pianoforte Vicky Schaetzinger, luci Mario Loprevite, regia Marco Balbi, produzione TieffeTeatro.
Ritorna un grande successo della Compagnia Tieffe. Chiamatemi Groucho rende omaggio ai giochi di parole, alle battute paradossali, al teatro dell’assurdo dei fratelli Marx. Un tributo all’ironia demenziale di Groucho Marx a cui l’intero umorismo contemporaneo, cinematografico e non solo, deve qualcosa di immenso: da Woody Allen ai Fratelli Cohen, da Zucker-Abrahams-Zucker a tutti i comici venuti fuori dal Saturday Night Live, tutti hanno guardato al nonsense surreale dei fratelli Marx come a un faro.
Dal 7 al 19 luglio, WOODY ALLEN CAFE’ (spettacolo sottotitolato in lingua inglese), cast e musicisti in via di definizione, elaborazione drammaturgica di Emilio Russo, regia di Marco Balbi, produzione TieffeTeatro. Woody Allen autore di film e commedie e grande maestro del comico moderno. Tutto questo viene rappresentato al Woody Allen Café: dalla battaglia con le “battute” che hanno contribuito a creare la fama intorno a questo personaggio, ai suoi taglienti articoli pubblicati sul Newyorker, per arrivare ai personaggi più emblematici che parlano di religione, politica, psicanalisi, sesso e donne. Ingredienti per una rappresentazione spudorata e assolutamente non convenzionale