Controtempi “La contestazione dell’arte” sabato 28 giugno dalle ore 21.15, negli spazi del Castello di Cennina ad Arezzo, due momenti di discussione e visione del rapporto tra arte, società e politica.
Il primo momento è dedicato alla presentazione del libro “La contestazione dell’arte”, recente problematica ricerca di Stefano Taccone su “la pratica artistica verso la vita in area campana”, un’originale riflessione dedicata ad alcune esperienze d’avanguardia a Napoli e in Campania tra gli anni sessanta e settanta.Tra la metà del decennio sessanta e i primi anni del decennio settanta, l’arte a Napoli diviene strumento di contestazione della società, della politica, dell’ economia e anche di se stessa, prendendo le mosse dall’ attività assolutamente pionieristica di Giuseppe Desiato. L’autore ricostruisce le varie tappe della vicenda – dai gruppi legati a Luigi Castellano (Luca), come il Gruppo Studio Proposta 66 o la Prop-Art, al Teatro Comunitario di Toni Ferro; dalla Galleria Inesistente a Riccardo Dalisi con le sue pratiche animatorie al Rione Traiano – restituendo un quadro generale che ribalta le tradizionali accuse di provincialismo e proietta l’ area campana entro un clima internazionale.
Il secondo momento invece è dedicato alla mostra dal titolo Controtempi trattante l’azione politica dell’arte a Napoli del Maestro Peppe Pappa in collaborazione con Rosaria Iazzetta, Salvatore Manzi, Pier Paolo Patti, Rinedda, Ciro Vitaleimmagini, suoni, parole, video-proiezioni.
L’arte è in controtempo quando mette in questione la visione dominante del mondo e agisce contrariamente alle immagini istituzionali del reale e anche del suo stesso senso. Quando l’arte è la contraddizione in atto del linguaggio come esperienza del mondo, essa è “azione politica”, eccedenza critica nel processo di conciliazione estetica tra il reale e il “sistema delle immagini”. L’arte è “politica” quando è accadimento della crisi, della vita e di se medesima.