Nel fiume Stella in Friuli sono stati scoperti reperti dall’età del bronzo all’epoca romana ed in particolare un’imbarcazione del I secolo d.C..
Lo Stella è un fiume che nasce in una risorgiva a sud di Codroipo e sfocia nella laguna di Marano, mettendo in contatto l’alta e media pianura friulana con il mare. Esso anticamente rappresentava un’importante via di comunicazione in quanto navigabile tutto l’anno come è testimoniato i numerosi resti archeologici, datati a partire già dall’età del bronzo, individuati nelle sue acque e per ricostruirne il passato è appena partita una nuova campagna di archeologia subacquea.
È la quarta spedizione nell’ambito del progetto Anaxum coordinato da Massimo Capulli, docente all’Università di Udine, e sviluppato in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, la Texas A&M University, l’Institute of Nautical Archaeology (Stati Uniti) e le Università di Padova, Trieste e Sydney.
Le ricerche proseguiranno fino ad agosto e si concentreranno in particolare sul relitto dell’imbarcazione romana risalente al I sec. d. C. che è stata chiamata Stella 1.
Nel corso delle precedenti campagne gli archeologi subacquei hanno recuperato quasi due tonnellate di reperti, tra cui anfore, monete, ceramiche, contenitori, piatti, fibule, chiavi di epoca romana, che costituivano in parte proprio il carico di questa imbarcazione.
«Il recupero e lo studio dei reperti – spiega il responsabile del progetto – consentono di ricostruire le dinamiche del naufragio e di valutare se siano riconducibili a una sola imbarcazione. L’esatta stima dei reperti riferibili all’imbarcazione romana consentirà infatti di calcolarne la stazza e completare lo studio ricostruttivo dello scafo. In futuro avremo così gli elementi per avviare un progetto di archeologia sperimentale e realizzare una replica di questo straordinario relitto di duemila anni fa, in grado di navigare».