Sarà il Film Melbourne ad aprire, oggi, la 29ma edizione della Settimana Internazionale della Critica alla 71ma Mostra del Cinema di Venezia.
Melbourne è l’opera del regista iraniano Nima Javidi con protagonisti Payman Maadi e Negar Javaherian. Amir (Payman Maadi, il protagonista del film vincitore dell’Oscar Una separazione) e Sarah sono una giovane coppia di sposi che decide di inseguire il sogno di un futuro migliore, lasciando l’Iran per andare a studiare a Melbourne. A poche ore dalla partenza, mentre stanno sistemando le ultime cose nel loro appartamento qualcosa sconvolge la loro esistenza. La babysitter dei vicini è dovuta uscire per risolvere una questione urgente e ha lasciato la bambina addormentata alla coppia. Ma quando loro, intenti a partire, chiamano il padre della piccola per far sì che la riporti a casa, si rendono conto che la bambina non sta dormendo, ma è morta. Nel frattempo, arriva il padre per prendere la bambina. Ancora sotto shock per la scoperta e non avendo capito cosa ha provocato questa tragedia, Amir non riesce a confessargli la verità.
«Una delle domande che continuavo a pormi dopo la proiezione di prova del film, è se questa coppia sarebbe riuscita a vivere insieme dopo tutto quello che era successo» ha spiegato Nima Javidi, regista iraniano classe 1980. «Non era importante ai fini della narrazione, ma lo era per me, considerando che avevo vissuto assieme a loro fin dall’inizio della sceneggiatura. Quel giorno, dopo che le luci del cinema si erano accese, mentre tutti gli altri parlavano del montaggio, del sonoro e dell’assenza di musica in questa copia di lavorazione, io continuavo ossessivamente a riflettere sul destino dei personaggi del film. Da quel giorno – continua il regista – questo pensiero non mi ha più abbandonato. Ho riflettuto sul futuro e ho immaginato Amir e Sara in varie situazioni, ma non riuscivo a credere che vivessero ancora sotto lo stesso tetto. Mi dispiaceva molto, ma tutto sembrava finito, perché conoscevano meglio alcuni loro aspetti caratteriali, che avrebbero messo in crisi il rapporto. Credo che la caratteristica più affascinante e, allo stesso tempo, terribile degli esseri umani sia l‘imprevedibilità. Qualcosa che è legato a una componente della natura umana che appare in situazioni complesse e che risulta anche sorprendente. Questa è la stessa esperienza che ha vissuto la coppia, apparentemente innocente, di Melbourne, un’esperienza amara, anche se profonda. Ma credo che la situazione non sia del tutto negativa. In qualsiasi posto del mondo si trovino ora, sotto lo stesso tetto o meno, queste due persone conoscono meglio la loro vera natura. E questo è un passo in avanti».