Giovedì 4 settembre 2014, nell’ambito della 62esima edizione del festival di Ravello, il giovane Alberto Pizzo è tornato a entusiasmare ed emozionare il pubblico di Villa Rufolo.
Avevo assistito a una performance del talentuoso pianista lo scorso luglio, in un’altra tappa del suo “On the way tour”. La musica di Alberto mi ha stregata come fosse il “Canto delle Sirene”, un incantesimo a cui non ho saputo resistere, un richiamo da cui mi sono fatta nuovamente travolgere.
Sul palco Alberto e il suo pianoforte, sullo sfondo il blu delle onde.
Tutto inizia in sordina ed ecco che gli 88 tasti di Pizzo si trasformano in un’orchestra intera. Alberto è un pianista che dalla cassa armonica del suo strumento riesce a far riecheggiare archi, ottoni, percussioni e perfino chitarre, mandolini e xilofoni.
Pizzo spiega al pubblico di essere reduce da un importante tour in Giappone ed ecco che attraverso alcuni dei suoi brani riesce a far viaggiare anche noi fino a farci assaporare la bellezza visiva, tattile e olfattiva degli “Alberi di Ciliegio”.
“Mediterraneo” ci riporta sulla Costiera dove tutto iniziato e tutto continuerà anche alla fine del concerto. Tanti gli omaggi alla musica classica napoletana, tanti i viaggi da Napoli a Parigi a Brooklyn: città – tassello che hanno portato Pizzo a raggiungere con pazienza e dedizione assoluta poco alla volta il suo sogno. L’unica casa di Alberto, l’origine dell’amore per la musica che incanta e permette a ogni ascoltatore di amare a propria volta ogni sua singola nota è racchiusa nel pianoforte. L’anima dell’artista si racchiude nel suo strumento. Poche le presentazioni alle esecuzioni: il pianista preferisce far parlare le sue mani che volano sulla tastiera come farfalle. Eterni ritorni e generi musicali impossibili da definire. Pizzo vive la musica con assoluto trasporto: le sue note non possono essere confinate su uno scaffale che le etichetti.
Alberto incarna il verso di Neruda e fa con ogni suo brano “ciò che la primavera fa con i ciliegi”. Le reinterpretazioni di “Profondo Rosso” e “Libertango” fanno risbocciare questi brani.
Assistere a un concerto di Pizzo, scegliere di incrociare la sua strada riporta in vita quelle “Gocce di vita” della nostra anima che aspettavano di essere risvegliate.
In questa particolare tappa del tour, dove la musica è stata accompagna da una location d’eccezione, tutte le emozioni e i ricordi evocati da Alberto son rimasti sospesi nell’aria raggiungendo poi, grazie al brano di chiusura, “il mare che luccica dove tira forte il vento”.
Cerca
-
Articoli recenti
- “Cuore puro-favola nera per camorra e pallone” di Roberto Saviano al Teatro Sannazaro di Napoli regia di Mario Gelardi
- Al Teatro Instabile in scena “Cari bambini” lo spettacolo di teatrodanza di Salvatore Castaldo
- Al Mercadante Davide Livermore firma la regia de “Il viaggio di Victor”
- Al Teatro Bellini in scena L’Ispettore Generale con Rocco Papaleo
- Su Rai 2 arriva la sesta stagione di Rocco Schiavone con protagonista Marco Giallini
Find us on Facebook
-