Troppo spesso pensiamo al futuro come qualcosa dentro cui cercare e trovare l’innovazione, l’evoluzione, orizzonti nuove mai conosciuti prima. Eppure, accade spesso che nel futuro riscopriamo con una potenziale rinnovata le radici belle che arrivano dal mondo classico. Ecco la storia dei giovanissimi Not To Mention, un trio formato da Marco Pierfederici (piano and keyboards), Vito Bassi (basso elettrico), Mattia Zoli (batteria), che pubblicano per Brutture Moderne questo disco d’esordio omonimo contenente le prime quattro composizioni inedite. Un jazz dai contorni molto classici che non si priva della bellezza del gioco, della leggerezza e dell’ingenuità che arriva dall’urgenza e che muove le ambizioni dei giovani artisti. E sono belle scoperte, e sono orizzonti interessanti per il nuovo futuro.
Bella questa copertina: un “focus” sul caos quotidiano? Che poi non porta chiarezza ma comunque resta caos? Come la dobbiamo leggere?
Noi abbiamo scelto questa copertina perché crediamo rispecchi la posizione di ognuno di noi nella società d’oggi. Viviamo in un caos vacuo dove le informazioni sono tantissime, ma tutte volte a offuscarci la vista. Per questo cerchiamo di rilanciare il messaggio della musica senza parole, per concentrare l’ascolto sulla musica e non sul testo.
Ovviamente l’improvvisazione è una cuore pulsante dell’opera come in ogni opera jazz. Dalla vostra? Verso cosa avete puntato la vostra parte improvvisativa? Volevate raggiungere un preciso obiettivo o avete lasciato andare tutto senza regole?
Non ci siamo posti nessuna regola se non quella di mantenere fede alla promessa che ogni artista cerca di fare con se stesso, ovvero quella di essere fedeli alla propria visione di musica.
Esiste il futuro nel jazz che non contempli l’avvento dell’elettronica secondo voi? Domanda forse più spirituale che altro…
Si, l’aggiunta dell’elettronica è e diventerà sempre più un altro modo per trasmettere le proprie idee, ma la tradizione del jazz più acustico non si perderà mai viste le infinite sfumature che può ottenere.
Un EP che sta conducendo verso dove? Ci sono già scritture per un disco completo?
Assolutamente si! Sono già pronte diverse composizioni e arrangiamenti che andranno a completare l’album.
C’è molto gioco dentro queste prime composizioni, vero? È una componente fondamentale del vostro modo di vedere la vita?
Si, è fondamentale per noi in particolare durante la composizione, dove possono uscir fuori idee molto interessanti come il primo riff del brano più complesso dell’EP (a livello tecnico/ritmico): “Pac man”.