L’autrice de La ragazza con l’orecchino di perla che ha venduto milioni di copie e che ha ispirato nel 2003 il film omonimo con Scarlett Johansson e Colin Firth per la regia di Peter Webber, è tornata con un nuovo romanzo storico dal titolo La maestra del vetro, Ed. Neri Pozza, Collana Narratori, pag.400, traduzione dall’inglese di Massimo Ortelio.
Murano 1486. Orsola Rosso ha appena nove anni quando si intrufola nella vetreria Barovier per carpire i segreti. Rimane affascinata dalla massa incandescente che rotea sulla canna come in una danza, dai ripiani colmi di oggetti multicolori, dalle schegge di vetro che scricchiolano sotto i suoi piedi. Anche suo padre Lorenzo è un maestro vetraio e insieme ai suoi fratelli Marco e Giacomo non acconsentirebbe mai a farla lavorare nelle fornace . Un giorno Maria Barovier le regala una perla e da quel momento in poi Orsola dedicherà tutta la sua vita a realizzare rosette di ogni forma e colore e a forgiare il proprio destino.
Il romanzo copre cinque secoli e termina ai giorni nostri grazie alla fervida immaginazione della sua autrice. I Rosso vivranno straordinari trionfi creativi e perdite strazianti ma il dono di Orsola ovvero quello di realizzare perle di ottima fattura resterà nel tempo a dispetto delle mode e delle nuove rotte commerciali e saprà incantare Giacomo Casanova , Giuseppina Beauharnais, la marchesa Luisa Casati e resistere ad eventi come la peste, l’occupazione austriaca della città di Venezia, le due guerre mondiali, l’acqua alta in Laguna del 2016, il Covid.
Durante la presentazione del suo nuovo romanzo presso la Libreria Feltrinelli di Napoli, Tracy Chevalier ha detto: «Anni fa, a Milano, un signore mi suggerì di scrivere una trama sulla lavorazione delle perline di vetro di Venezia realizzate principalmente dalle donne e mi regalò alcuni volumi sul tema. Poi a Mantova, al Festival della Letteratura qualcuno mi strappò la promessa di scrivere un libro ambientato in Italia. Questo nuovo romanzo nasce proprio dalla voglia di combinare le due cose. I miei lettori sanno che quando mi accingo a scrivere un libro storico compio ricerche approfondite. Come mia abitudine ho seguito numerosi workshop a Venezia per quanto riguarda la lavorazione delle perle e a Londra ho frequentato un’azienda di soffiatura del vetro. È stato importante documentarmi per scrivere questo romanzo e so che i lettori apprezzeranno questa mia fatica. Ho letto anche molto sull’arte del vetro di Murano, su come è faticoso lavorare in una fornace e ovviamente ho cercato notizie sui personaggi storici che interagiscono con quelli letterari nonché sulle vicende che fanno da sfondo alla narrazione». Per quanto riguarda i personaggi l’autrice ha detto: «La professione del vetro era impedita alle donne e i segreti della lavorazione venivano custoditi gelosamente. Tuttavia Maria Barovier di Murano, mentore della protagonista Orsola Rosso, è nota per essere stata la creatrice della perla rosetta che diventerà la merce di scambio per eccellenza in Africa, nelle Indie e nelle Americhe. Nei miei scritti ho sempre preferito figure femminili forti e determinate e in questo romanzo ho voluto sottolineare che anche nel sedicesimo secolo le donne erano capaci di aiutarsi tra loro con complicità».
Tracy Chevalier con la sua prosa elegante e raffinata ci accompagna per le calli di Venezia e ci fa conoscere l’arte del vetro che ancora oggi si pratica nell’isola di Murano richiamando turisti da tutto il mondo per la maestria di coloro che lo lavorano e per il buon gusto dei manufatti. Ma La maestra del vetro è principalmente un romanzo che parla di donne che hanno sfidato le convenzioni sociali per realizzare un ideale di indipendenza e di emancipazione dimostrando che il talento e la determinazione possono superare davvero qualsiasi ostacolo.
Per invogliare alla lettura trascriviamo l’incipit del primo capitolo (pag.11):
«Se scagli abilmente un sasso piatto a pelo d’acqua, lo vedrai toccare molte volte la superficie, a intervalli più o meno lunghi. Ora immagina di farlo con il tempo, al posto dell’acqua.
Vai con il sasso in pugno, sulla riva settentrionale di Venezia, davanti all’isola di Murano, a mezz’ora di gondola sulla laguna. Non scagliare il sasso per ora. Siamo nel 1486, all’apice del Rinascimento e Venezia gode della sua posizione al centro dei commerci dell’Europa e di gran parte del mondo conosciuto. Viene da pensare che la Città dell’Acqua sarà ricca e potente per sempre.
Orsola Rosso ha nove anni. Vive a Murano, ma ancora non lavora il vetro…».