Precisamente è l’ingresso della biblioteca ad ospitare la storica Mehari del giornalista Siani: la leggendaria auto verde del giovane cronista del quotidiano ‘Il Mattino’ nel 39esimo anniversario del suo omicidio. Taglio del nastro della ‘Sala della Mehari – Sala della Memoria’ si è dunque svolto alla presenza di istituzioni, forze dell’ordine, magistratura e giornalisti.
Il percorso dell’auto da Napoli a San Giorgio a Cremano, è stato accompagnato da Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e da suo gruppo di lavoro, da Geppino Fiorenza, presidente onorario della Fondazione Giancarlo Siani che ha affidato la Mehari di Giancarlo alla Città di San Giorgio A Cremano e dal Sindaco Giorgio Zinno che, in una sorta di staffetta, ha accolto l’auto al confine fra i due comuni accompagnandola a Villa Bruno. L’auto è stata scortata dalla Polizia Municipale di Napoli, diretta dal Comandante Ciro Esposito e di San Giorgio a Cremano, diretta dal Comandante Gabriele Ruppi.
“Una giornata fondamentale per la nostra città perché da anni ci occupiamo di collaborazione con le scuole con tanti progetti che impegnano gli alunni tutto l’anno – ha dichiarato il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio – ma avere qui un simbolo della legalità come la Mehari e i volti delle vittime innocenti, è frutto di una collaborazione che vede San Giorgio a Cremano punto di riferimento di tante scuole. E’ un lavoro che faremo insieme alla Fondazione Polis, Libera e Fondazione Siani”.
“La Mehari è un omaggio anche a questa amministrazione e lo dico con il cuore perché l’auto qui non è stata solo accolta, ma fisicamente e simbolicamente spinta fino a Villa Bruno, mettendo in evidenza questi due gesti: spingere la memoria di Giancarlo perché vada incontro agli altri e accoglierla per essere abbracciata da tutti – ha diciarato per la Fondazione Polis della Regione Campania, il presidente don Tonino Palmese, che ha aggiunto – C’è un elemento di saggezza che ci ha insegnato Roberto Benigni a proposito di un’altra vittima, Annalisa Durante, quando parlava del papà diceva: ‘è stato capace di fare uscire milele dalla morte’. Credo che oggi ci possiamo tutti leccare le labbra nel nominare Giancarlo e pensarlo come motivo di speranza, che dice ai ragazzi da che parte stare. E credo che davvero la memoria, come avviene in tanti casi per i familiari di vittime, rappresenti un riscatto: quello di non tacere e di stare dalla parte della giustizia e della verità”.
“La Mehari non si stanca mai di viaggiare – ha continuato Geppino Fiorenza. E’ stata al Parlamento italiano, a Bruxelles, ma ora trova qui la sua sede, continuando a diffondere memoria e impegno per fare del rispetto e della legalità i principali valori”.
“Ricordare le vittime – ha detto Paolo Siani, fratello di Giancarlo – è la nostra riposta non violenta alla violenza della mafia, guai se ci fermassimo nel ricordare, la daremmo vinta a loro”. Paolo Siani si è rivolto quindi alle nuove generazioni, chiedendo loro di “venire qua, di vedere le Rampe Siani, di andare a San Giorgio a Cremano a vedere la sua Mehari e quel muro con 276 fotografie di vittime innocenti. Penso – ha aggiunto – che se iniziassimo a raccontare la mafia dalla parte delle vittime, i ragazzi capirebbero molto di più quanto fa schifo e quanto sia inutile seguire quei modelli sbagliati, modelli di quelli che sembrano invincibili e forti eroi ma che invece sono solo assassini”.
“Un vomerese che ha sacrificato la sua vita per mettere alla luce del sole vicende che riguardavano un altro Comune, Torre Annunziata. E questo per testimoniare quanto il destino di tutti noi sia un destino che è fortemente legato: non c’è una città di Napoli e altri Comuni – ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – Esiste una grande realtà metropolitana che adesso ho anche il privilegio di rappresentare, nella quale i destini, le opportunità e i problemi si condividono e si legano tra di loro. Questo viaggio dal Pan a San Giorgio rappresenta un po’ idealmente un legame indissolubile che esiste nel nostro destino e nel futuro tra le nostre comunità”.
A ricordare Siani sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, Giuseppe Granata presidente del coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, Mariano Di Palma presidente Libera Campania, Roberto Napoletano direttore de ‘Il Mattino’, Armando D’Alterio procuratore generale presso la Corte d’Appello di Potenza e pm Antimafia, titolare del procedimento dell’omicidio Siani, Tullio Ferrante sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Paolo Siani fratello di Giancarlo e consigliere della Fondazione Giancarlo Siani.