Il libro di Sigfrido Ranucci La scelta (Ed. Bompiani Overlook), è alla sua sesta edizione nel giro di pochi mesi e non è un caso. Il noto giornalista di inchiesta, romano, classe 1961, autore e conduttore della nota trasmissione Report, già dalla prefazione, ricorrendo ad un ricordo legato all’infanzia, spiega le profonde ragioni del suo impegno civile.
«Mia zia Rosa all’ età di cinque anni mi regalò per Carnevale il costume di Superman la cui forza risiede nei suoi sensi acuti e nel saperli dominare per rendere il mondo un luogo degno di essere vissuto. Non ho mai pensato da bambino di voler fare il giornalista ma un giorno ho imparato che il verbo scegliere che deriva dal latino ex-eligere ovvero tirare fuori una possibilità tra tutte quelle che hai davanti era quello che facevo e il giornalismo mi ha insegnato a scegliere. A vagliare ogni cosa senza accontentarsi, guardare ogni immagine fin nei dettagli, ascoltare i silenzi dietro le parole e le parole nascoste nei silenzi, andare verso la luce anche quando quello che si vede fa paura».
E Ranucci che è in Rai dal 1990 ne ha sentite e viste cose che meritavano la realizzazione di inchieste dal traffico illecito dei rifiuti alla mafia ritrovando l’ultima intervista di Paolo Borsellino, dalla realizzazione di armi micidiali con l’uranio impoverito all’ uso del fosforo bianco da parte dell’ esercito statunitense a Fallujah, dal ritrovamento di numerosi quadri facenti parte del “tesoro” di Callisto Tanzi alla pandemia da Covid 19 che ha di fatto arricchito le case farmaceutiche. Come inviato ha seguito a New York l’attentato alle Torri gemelle, a Sumatra nel 2004 la devastazione causata dallo tsunami. È stato corrispondente della guerra nei Balcani e in Medio Oriente dove si è occupato della violazione dei diritti umani. Nel 2017 ha ereditato la conduzione della trasmissione Report accogliendo il testimone dalla sua ideatrice Milena Gabbianelli che insieme al direttore di Rai News 24 Roberto Morrione sono stati la “sua famiglia” televisiva.
Attraverso La scelta Sigfrido Ranucci svela “i segreti” che sono dietro alle sue inchieste. Con una prosa incisiva, accattivante, rigorosa e coinvolgente a poco a poco il lettore scopre la personalità di un uomo che ha fatto del giornalismo d’inchiesta la sua ragione di vita insieme alla difesa della libertà di stampa e alla giustizia sociale.
Sigfrido Ranucci non fa sconti a nessuno e non evita di parlare dei rischi che corrono lui e la sua “squadra” nella realizzazione di un’inchiesta. Minacce, querele intimidazioni e addirittura la creazione di un dossier con false notizie per delegittimare il suo lavoro e infangare la sua persona non lo hanno fermato e mai lo fermeranno nella ricerca della verità perché con gli spettatori “si manifesta un’ empatia spontanea e silenziosa”.
Anche noi di Mydreams l’ abbiamo sperimentata alla presentazione del libro. Sigfrido Ranucci è davvero un giornalista appassionato. Ha ricordato una frase di Roberto Morrione a lui rivolta che si trova alla fine de La scelta: ” Quando pensi di essere diventato l’obiettivo di qualcuno, fai come il trapezista: salta in avanti sull’altro trapezio, sarà più complicato colpirti’. E Ranucci che ricordiamo è sotto scorta da tre anni, ha concluso: «Io non smetto mai di saltare in avanti con la consapevolezza che le immagini e le voci che raccogliamo, i nostri approfondimenti, le nostre battaglie per l’ informazione libera rimarranno al servizio del bene comune».