Al Carditello Festival nel Real sito borbonico omonimo, sotto un lucido spicchio di luna crescente, si è svolto il secondo appuntamento musicale con il concerto mistico per Battiato ideato da Simone Cristicchi con l’ausilio di Amara. Una forma di liturgia musicale, sulle tracce dell’insondabile mistero dell’Essenza divina in tutte le cose, messa in scena attraverso il canto aramaico ancora usato in alcune chiese ortodosse o il gayatri mantra e il canto alla divinità che elimina gli ostacoli Ganesha della tradizione indù. Un viaggio che attraverso suoni e parole ripercorre la discografia di Franco Battiato impregnata tutta della sua profonda ricerca spirituale sulle orme dei maestri Rumi, Gurdjieff, Ramana Maharshi, René Guénon. Dalla preghiera universale L’ombra della Luce alla poetica La cura, passando per E ti vengo a cercare, facendo ballare il pubblico con L’Era del cinghiale bianco e Voglio vederti danzare, fino a Torneremo ancora, il suo ultimo brano inciso che da il titolo al concerto. Parole pregne di insegnamento: “siamo angeli caduti dall’eterno”, “dei miseri ruscelli senza fonte”, “il re del mondo ci tiene prigioniero il cuore”, “invisibile carezza”, tutti riferimenti ad un percorso di ricongiungimento al divino, all’Uno che si compie di vita in vita attraverso un graduale risveglio della coscienza perché “molte sono le vie ma una sola quella che conduce alla Verità, finché non saremo liberi, torneremo ancora, ancora e ancora”. Cristicchi ricorda che in un torrido pomeriggio siciliano Battiato gli disse: “Il tuo pubblico è gente che ti somiglia. Tanti o pochi che siano, non fa differenza, è formato da entità che vibrano alla tua stessa frequenza e con i quali entri in connessione attraverso quello che esprimi con la tua arte” e queste parole influenzarono la sua vita, stimolandolo a costruire un percorso artistico all’insegna di un’estrema libertà. Questo omaggio a Battiato non nasce con un intento celebrativo perché questo non sarebbe stato sufficiente a continuare l’opera di risveglio da lui iniziata, ma con un intento divulgativo del suo pensiero ispirato all’Eterno.
Si susseguono poi, lungo il concerto, anche i brani composti dai due cantautori: Amara con “Che sia benedetta” portata a Sanremo da Fiorella Mannoia e Cristicchi con “Le poche cose che contano” e “ Abbi cura di me” con Valter Sivilotti al pianoforte, arrangiamenti e direzione musicale e I solisti della Accademia Naonis di Pordenone Lucia Clonfero, violino Igor Dario, viola Alan Dario, violoncello U.T. Gandhi, percussioni Franca Drioli, soprano.
Prossimi appuntamenti musicali del festival: Ron il 19 luglio e Fiorella Mannoia il 27 luglio.