Bagno di folla ieri sera al cinema America Hall di Napoli per Neri Marcorè alla presentazione del suo primo film da regista Zamora, accompagnato da: Alberto Paradossi, Pia Lanciotti, Anna Ferraioli Ravel, Giovanni Esposito e il produttore Agostino Saccà. Visibilmente emozionato ha ringraziato il pubblico presente in sala dicendo: «Non pensavo di diventare regista e se ciò è accaduto lo devo all’invito fattomi da Agostino Saccà e poi perché ho letto con interesse il romanzo omonimo di Roberto Perrone. [ N.d.r.Giornalista sportivo e scrittore morto il 29 gennaio scorso . Zamora è stato il suo primo romanzo uscito nel 2003, pubblicato da Mondadori ] Stare dietro la macchina da presa era un sogno che volevo realizzare da tempo ed ora che mi è stata data questa opportunità ne ho approfittato con tutto l’entusiasmo di una nuova avventura. A chi affidare alcuni personaggi già li avevo in mente altri sono venuti nel corso dei casting o parlando con coloro che mi sono stati vicini nella realizzazione del film. Ciascun interprete ha dato il meglio di sé e ho avuto il sostegno di molti amici. I film sono come dei grandi puzzle dove ogni tessera deve trovare la giusta collocazione». E poi ha presentato con notevole orgoglio e con parole di stima e di affetto gli attori intervenuti che hanno ricambiato sottolineando l’atmosfera goliardica che si è respirata durante le riprese del film.
Anni ’60.Il trentenne Walter Vismara( Alberto Paradossi) lavora come ragioniere in una piccola fabbrica di Vigevano fondata dal commendatore Galbiati (Antonio Catania) che però la chiude ritirandosi in pensione a Bordighera. Tramite una sua raccomandazione viene assunto in un’azienda di Milano al servizio di un imprenditore moderno,brillante ed efficiente ovvero il cavalier Tosetto (Giovanni Storti) che ha il pallino del calcio obbligando i suoi dipendenti a sfide settimanali tra scapoli ed ammogliati e ad una partitissima il primo Maggio, festa dei lavoratori. Walter , per non perdere il posto di lavoro, è costretto a giocare in qualità di portiere subendo ogni tipo di angheria per la sua scarsa propensione al calcio . In particolare l’ingegnere Herbert Gusperti (Walter Leonardi) gli dà il soprannome di Zamora riferendosi sarcasticamente al celebre portiere Ricardo Zamora Martinez (Barcellona 1901-1978) El Divino. Walter allora escogita la26 sua vendetta: prenderà lezioni da un ex portiere caduto in disgrazia: Giorgio Cavazzoni (Neri Marcorè). Riuscirà Walter a diventare un eccellente portiere e riscattare le umiliazioni subite?
Il film ben scritto ,ben diretto e ben interpretato colpisce per diversi motivi. Innanzitutto per la sceneggiatura snella e accattivante realizzata dallo stesso Marcorè con l’aiuto di Maurizio Careddu,Paola Mammini,Alessandro Rossi, per la puntuale ricostruzione degli ambienti anni ’60 valorizzata dalla fotografia di Duccio Cimatti, per i costumi di Cristina Audisio e le musiche di Pacifico che sanno scandire con la dovuta dose di nostalgia le atmosfere del boom economico. Ma la cosa che colpisce di più è la straordinaria bravura di tutti gli interpreti facendo trasparire in più di una scena il grande affiatamento del cast unito alla sincera volontà di realizzare un film intenso e leggero, commovente e divertente, degno rappresentante della commedia all’italiana, attraversato da uno sguardo attento e riconoscente alla filmografia di Pupi Avati con il quale Neri Marcorè ha lavorato ne Il cuore altrove(2003),La seconda notte di nozze(2005),Gli amici del bar Margherita(2009).
Gli spettatori seguono l’imbranato Walter Vismara nel suo percorso di formazione quasi con affetto nei confronti di un personaggio alla Fantozzi magistralmente interpretato da Alberto Paradossi, a dir poco perfetto nel ruolo assegnatoli dal regista. Il trentaquattrenne attore lucchese riesce a cogliere tutte le sfumatore del suo personaggio dalla timidezza al risentimentimento,dal timore del giudizio degli altri all’aprirsi alla vita.
Tutti i personaggi maschili del film subiscono una lenta ma inesorabile trasformazione dovuta non solo agli eventi ma alla consapevolezza di sé nata dal confronto con figure femminili più moderne ad attuali. Elvira Vismara , la sorella di Walter, interpretata da Anna Ferraioli Ravel rivendica una vita felice non più sottomessa al marito, appoggiata dalla madre Anna (Pia Lanciotti) che non fa mancare neppure al figlio Walter una buona dose di fiducia. Ada ( Marta Gastini ), collega di Walter, pur rientrando nei canoni della donna anni’60 rivendica libertà di giudizio ed indipendenza.
E che dire poi degli altri interpreti? Tutti bravissimi ! Giovanni Storti, Giacomo Poretti,Alessandro Besentini, Francesco Villa,Giovanni Esposito,Pia Engleberth, danno con generosità il loro contributo alla realizzazione del film. Persino il cameo di Marino Bartoletti ha una sua funzionalità in questo film corale.
Zamora è un bel film. Il poliedrico e talentuoso Neri Marcorè da interprete parlamentare a regista non vi deluderà, ne siamo certi.