«Io sono cresciuto tra le montagne, lo stesso luogo da cui provengono mia madre e mio nonno. È un piccolo villaggio chiamato da sempre Nine Mile. È la mia casa dove ritorno per ritrovare me stesso e dove davvero mi sento libero». Bob Marley
Il recente film dal titolo Bob Marley: One Love diretto da Rinaldo Marcus Green, ha riacceso interesse per la figura leggendaria del re del reggae.
Noi di Mydreams abbiamo voluto verificare di persona quanto Bob Marley sia ancora amato e rappresenti fonte di ispirazione per tutti coloro che fanno musica e per i tantissimi che amano ascoltarla. Pertanto ci siamo recati nel piccolo villaggio di Nine Mile situato tra le splendide montagne di S. Anna in Jamaica dove il 6 febbraio del 1945 nacque Bob Marley e che custodisce la sua tomba.
Lasciate le splendide spiagge di Montego Bay, l’agile pulmino si inerpica su strette viuzze di montagna fra tornati e curve che svelano panorami mozzafiato ricchi di vegetazione. Si attraversano piccoli villaggi dalle case dipinte con colori vivaci sulle cui facciate si aprono strette scale che portano al piano superiore e cancelli in ferro battuto all’ingresso e alle finestre. Nelle piazzette si notano tanti bambini e negozi di alimentari e di souvenir. Finalmente si arriva alla casa di Bob Marley che differisce da quelle viste lungo il percorso per il numero di piani, il ristorante, i negozi di gadgets, i murales, una piazzetta che ospita un bar e un palco dove suona ininterrottamente una band le sue canzoni e il Mausoleo protetto da un grande cancello verde.
Tutto è rimasto immutato nel tempo e si respira la stessa atmosfera degli anni ’40. Ci si immerge davvero nello stile musicale di Bob Marley sviluppatosi dallo ska, fusione delle tradizioni locali, e la fede rastafariana. Le varie stanze conservano foto, quadri, memorabilia, oggetti appartenuti anche a sua madre e si suoi familiari.
Dentro il Mausoleo si cammina a piedi scalzi non solo per rispetto ma per immergersi nell’energia del luogo che lo ha visto bambino e uomo.
Bob Marley è stato sepolto con la sua chitarra preferita, una Gibson Les Paul Solid Body, il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana ed i suoi semi, un anello donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una copia della Bibbia.
Sul depliant che invita a visitare i luoghi cari a Bob Marley c’è una lettera di sua figlia Cedella. Eccone un breve passaggio: “Benvenuti in Jamaica e grazie per essere qui con Bob e la sua famiglia. Nel vivere questa esperienza sentirete le stesse vibrazioni positive che hanno influenzato mio padre a scrivere canzoni che resistono al passaggio del tempo e delle mode. Grazie perché riusciremo a vivere con un unico cuore un solo Amore”.
Sì, Bob Marley è vivo come la sua musica e il suo messaggio di pace.
Per chi volesse approfondire la sua vita vi consigliamo di leggere: Timothy White Bob Marley. Una vita di fuoco Ed. Feltrinelli e Rita Marley No woman no cry Ed. Mondadori.