“Napoli grandi autori e qualcuno di stramacchio” in scena al Teatro Instabile Napoli
con Benedetto Casillo, Enza Barra Luciano Piccolo.
Un viaggio nella storia e tradizione del Teatro partenopeo che andrebbe protetto da sterili contaminazioni sperimentali sempre più frequenti ed esaltato come giustamente merita.
Benedetto Casillo porta avanti con amore e rispetto la tradizione classica partenopea con una classe innata,
frutto della sua esperienza sulle tavole del palcoscenico che calca da oltre 50 anni con meritato successo.
Si fa notare negli anni Ottanta per la collaborazione artistica con il compianto Renato Rutigliano con il quale crea il duo ”I Sadici Piangenti”.
Attore, autore di Teatro e Cinema, cabarettista vanta la partecipazione a molti film di successo quali “Così parlò Bellavista” , dove interpreta l’ indimenticabile vice-sostituto portiere
Salvatore.
Ha messo in scena commedie brillanti quali ”Caviale e Lenticchie”, “I papà nascono negli armadi” ,“Sarto per signora” di Feydeau, “ Il settimo si riposò” di
Fayad, “ Nu mese ò ffrisco”, “ Miseria e Nobiltà”, approdando ad autori quali Beckett, Ruccello, Moscato.
Benedetto Casillo si racconta nello spettacolo con una comicità misurata, mai sopra le righe, con leggerezza e competenza, rendendo il suo personale omaggio alla
Napoli colta e al suo vissuto culturale da sempre pregnante e unico al mondo.
Apre lo spettacolo “Napoli grandi autori e qualcuno di stramacchio” un omaggio al grande Antonio Petito con una commedia degli equivoci che vede protagonista Don
Felice Sciosciammocca.
Benedetto Casillo ha voluto ricordare il suo collega Renato Rutigliano dei “Sadici Piangenti “con un loro fortunato cavallo di battaglia :
“A fede e nascita” che ancora oggi dopo tanti anni riesce a far sorridere e deliziare il pubblico.
Ha poi intrattenuto il pubblico in maniera scanzonata con un argomento che per molti è ancora un tabù, anche se dovrebbe essere una cosa di cui non aver
paura, declamando la intramontabile “Livella” di Totò e “ Fravecature” di Raffaele Viviani.
“Sono onorato di aver preso parte al film di Luciano De Crescenzo “Così parlò Bellavista”- ha sottolineato Benedetto Casillo– che è entrato a far parte della nostra
storia del cinema per la spiccata teatralità napoletana
che lo contraddistingue e per le molte scene iconiche e memorabili che sono entrate a far parte del linguaggio
collettivo soprattutto dei giovani.
Il film ha il merito di esaltare la vitalità e l’amore che il napoletano riesce ad offrire allo straniero e di trattare con leggerezza argomenti spinosi quali la disoccupazione .
Abbiamo festeggiato recentemente i 40 anni dall’ uscita del film con una grande partecipazione di pubblico, che ricordava a memoria tutte le più incisive battute del film”.
Fortemente legato alla Città di Napoli e alla sua gente ha deliziato il pubblico della serata con una spassosa parodia della canzone classica napoletana.
Non è mancato un doveroso e sentito omaggio a Enzo Moscato, recentemente scomparso, esponente di spicco più vero e viscerale della drammaturgia napoletana.
Auspicando un recupero della sacralità della vita, che si va sempre più perdendo, ha chiuso “Napoli grandi autori e qualcuno di stramacchio” con una ninna nanna che amava raccontargli la sua amata
mamma.