Torna a Napoli al Teatro della canzone napoletana e popolare Trianon la cantante israeliana Noa insieme all’amato maestro (chitarrista, arrangiatore, compositore) Gil Dor e il quartetto d’archi partenopeo Solis String Quartet. Lo spettacolo Noapolis è in scena a partire dalla pubblicazione dell’album nel 2011, ma ogni volta risulta rinnovato perché l’artista accresce, con il passare del tempo, in qualità vocali e virtuosismi eclettici, sia negli acuti che in versione da musicista nel cantare accompagnandosi con le percussioni tanto care alla tradizione della sua terra d’origine.
Noa appare in scena con un semplice ed elegante abito in raso rosso e subito dichiara: “ questo rosso come il sangue d’amore e non di morte, perché in questi tempi di oscurità dobbiamo generare luce”. La prima parte del concerto è tutta dedicata al repertorio internazionale dell’artista con I Don’t Know del 2005 “recitata” con il supporto del pubblico, Look at Me nel disco del 2019 Letters to Bach (prodotto da Quincy Jones) dove Noa, ispirandosi al genio tedesco Johann Sebastian Bach, riprende suoi dodici brani musicali arricchendoli con testi in inglese ed ebraico e in questo esorta a “guardare nel proprio cuore aldilà del pregiudizio” e poi altri due estratti dall’album, in duetto con la chitarra di Gil, per raccontare il potere della polifonia di mettere insieme sia le assonanze armoniche che le dissonanze, come dovrebbe accadere anche fra gli esseri umani. La prima tranche della serata si chiude con Noa in ginocchio a ringraziare il Dio della musica. Parte poi un assolo musicale del quartetto d’archi e il loro Mozartango che scaldano l’atmosfera prima dell’ingresso dell’ospite speciale, una Valentina Stella, visibilmente molto emozionata, che rilegge Voce ‘e notte e ‘O surdato ‘nnammurato in forma struggente. Torna in scena, in un abito lungo nero, Noa, per dare il via alla seconda parte che da il titolo allo spettacolo; una lunga carrellata di canzoni della tradizione classica napoletana da Fenesta Vascia a Santa Lucia luntane e Tammurriata nera, cantate con grande patos perché per lei “Napoli non è una città, è uno stato d’animo, è il punto d’incontro tra la tragedia e la gioia”. E per finire i tanto attesi duetti con Valentina Era de maggio e Torna a Surriento al bis. Noa dice di Valentina che è la voce del mare di Napoli e Valentina si inchina a Noa e poi arriva nel finale Marisa Laurito a donare bouquet di fiori alle interpreti, in un tripudio di applausi, per queste tre straordinarie donne che, ognuno a modo proprio, stanno cercando di rendere questo mondo un posto migliore spargendo semi di bellezza.
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