Proseguono fino a domenica 21 gennaio, al Teatro Mercadante di Napoli, le repliche di Diari D’Amore (Dialogo|Fragola e Panna) due atti unici di Natalia Ginzburg, con Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi, per la regia di Nanni Moretti; una co-produzione internazionale che riunisce il Teatro Stabile di Torino–Teatro Nazionale, il Teatro di Napoli–Teatro Nazionale, Carnezzeria srls, Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire de Villeurbanne, La Criée–Théâtre National de Marseille e Maison de la Culture d’Amiens, con il sostegno della Fondazione CRT.
Per la sua prima regia teatrale, Nanni Moretti sceglie due commedie del “Teatro di Chiacchiere” della Ginzburg, una del 1970 e l’altra del ’66, che raccontano nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi; esseri deboli, dai valori etici inconsistenti. Con sguardo ironico, ella apre il sipario su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti. E riguardo alla sua regia, dice: “In teatro gli attori e il regista hanno più tempo per lavorare sui personaggi. Mi è piaciuto molto poter lavorare in profondità con gli attori, mi è piaciuto entrare nel mondo di Natalia Ginzburg. Non volevo che protagonista fosse una regia soddisfatta di sé stessa e delle proprie soluzioni. Volevo che protagonisti fossero gli attori e, naturalmente, i personaggi.” Natalia Ginzburg gioca con i valori cari alla società borghese: matrimonio, fedeltà, maternità, amicizia sono trattati con parole di una levità che ne rivela tutte le fragilità. Questa leggerezza estrema diventa una lente di ingrandimento che converte in commedia fatti altrimenti tragici della vita dei protagonisti. E al tempo stesso si fa denuncia: di una società che rimane indifferente di fronte ai fatti della vita, che non partecipa mai per davvero, che rimuove quel poco di senso di colpa che a volte, timidamente, affiora. Dice Valerio Binasco, protagonista dello spettacolo: “Ginzburg per me è tra i più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile “semplice” e musicale, l’umorismo dolce e le partiture sofisticate delle “chiacchiere” che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive fortissime, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente piccoli.” Non a caso il suo Teatro è stato spesso accostato a quello di Čechov.
E in effetti, quello che va in scena è un vero gioiellino di un’autrice, tra i pochi autori che il Teatro italiano annovera, ingiustamente poco frequentata. Le due commedie brevi cui assistiamo procedono con un ritmo sempre sostenuto ed un umorismo sottile che regista e attori hanno saputo ben calibrare, nel rappresentare persone comuni in ambienti normali, messi di fronte a fatti comuni e che con le loro reazioni si dimostrano i nuovi mostri del nostro tempo. Così, in Dialogo, la dichiarazione di infedeltà della moglie al marito, mentre sono a letto, con lei che cerca quasi complicità in lui e lui che reagisce in maniera puerile; così in Fragola e Panna, dove il rapporto tra i coniugi è ormai diventato casto, a causa delle continue infedeltà di lui, in cui i due sembrano prendersela con l’ultima, giovanissima amante in una gara di cinismo e disperazione. La bestialità dei protagonisti viene fuori da come reagiscono una volta messi davanti alle loro responsabilità. Per un tale lavoro sulla psicologia dei personaggi, Nanni Moretti si affida ad una squadra di cinque attori bravissimi, i cui guizzi sono ben temperati dalla mano esperta del regista. Cast capitanato dal grande Valerio Binasco, tra i migliori che si possano trovare su piazza. Eleganti le scene di Sergio Tramonti, che donano profondità e trasparenze all’ambientazione, illuminate dal disegno luci di Pasquale Mari, e i costumi di Silvia Segoloni.