Al Teatro Nuovo di Napoli, Valeria Solarino presenta Gerico Innocenza Rosa, scritto e diretto da Luana Rondinelli, prodotto da Teatro Stabile d’Abruzzo, Savà Produzioni Creative e Stefano Francioni Produzioni (repliche fino a domenica 3 dicembre).
Dopo una lunga pausa, nella quale ha lavorato più che altro al Cinema e in TV, torna al Teatro Valeria Solarino con un monologo sulla diversità, l’emarginazione ma anche l’accettazione dell’altro. Questo è Gerico Innocenza Rosa. Nella casa di campagna che lo ha visto crescere, dove trova sempre conforto e libertà, Vincenzo narra il suo percorso di “transizione” alla madre e alla nonna attraverso un dialogo alla ricerca dell’amore e dell’affermazione della propria identità lontano da qualsiasi pregiudizio, per sentirsi finalmente amato e compreso. Non tutti, però, tra cugini, vicini di casa e familiari, accetteranno il suo modo di essere, a partire proprio dalla madre… “Ognuno può rispecchiarsi in questo spettacolo – afferma Luana Rondinelli – e trovare il proprio modo per essere se stesso fino in fondo, senza pregiudizi che costringono ad essere altro, senza paure, con la consapevolezza che, se l’accettazione parte dal nucleo familiare e dagli affetti autentici, il percorso dell’affermazione della propria identità sarà più semplice”. “Attraverso le parole e la direzione di Luana – dichiara Valeria Solarino – voglio dar vita alla lotta per l’affermazione della propria identità. Come un flusso di coscienza, il racconto tocca i momenti più dolorosi di questo percorso ma anche i ricordi più dolci. E tutto questo ogni volta mi conquista e mi emoziona”.
E anche il pubblico appare conquistato ed emozionato dalla bravura di Valeria Solarino che, con pochi elementi scenici ed un misto di Italiano e Siciliano, dà voce e corpo ai diversi personaggi con cui il protagonista si relaziona: la saggia nonna, la madre anaffettiva, i cugini triviali e i vicini di casa pettegoli. Anche Vincenzo/Innocenza Rosa è caratterizzato da un candore (come suggerisce il nome) ed una forza d’animo tali da restare scolpito nella mente del pubblico. Un testo di valore e necessario, ora più che mai, quello di Luana Rondinelli, che affronta una tematica dura e difficile con gentilezza, garbo e buon gusto, stesse qualità che si riscontrano anche nella sua attenta regia. Perché, come lei stessa ci suggerisce, “la divulgazione è il mezzo più potente a disposizione per annientare la paura e promuovere la cultura dell’inclusione”.