Realizzato da H24 per Rai Fiction e il Corriere della Sera, in collaborazione con la Marina Militare Italiana, nasce la docufiction “La scelta di Catia – 80 miglia a sud di Lampedusa”, in prima visione su Rai3 lunedì 6 ottobre alle 21.05, e una serie web, diffusa a partire da lunedì 29 settembre sul sito Corriere.it.
Una storia vera, quella di “La scelta di Catia – 80 miglia a sud di Lampedusa”, il primo racconto in presa diretta dell’operazione Mare Nostrum, un viaggio emozionante, senza mai toccare terra, in cui l’adrenalina e la concitazione dei soccorsi vivono sul labile confine tra la vita e la morte.
Protagonista della storia è Catia Pellegrino. Il giorno in cui deve prendere il comando della sua nave, arriva sul ponte di volo in elicottero, dal mare aperto. Quando i marinai la vedono scendere in jeans, maglietta bianca e capelli al vento, capiscono subito che stanno partecipando ad un momento storico. Perché Catia Pellegrino, una ragazza di 37 anni, originaria di un piccolo paese in provincia di Lecce, occhi grigi, lentiggini e piglio deciso è la prima donna al comando in una nave militare: il pattugliatore Libra.
Il racconto procede per flashback, accompagna Catia nei continui salvataggi, in quegli istanti decisivi in cui occorre fare la scelta giusta quando il mare è molto mosso e gli interventi si fanno pericolosi. È fondamentale arrivare in tempo, direzionare il pattugliatore Libra a tutta velocità verso quei barconi che rischiano di affondare, carichi di migranti, di donne e bambini. Tutto il suo equipaggio deve lavorare senza sosta perché queste vite siano portate in salvo.
Il Libra non è una nave qualsiasi. E’ quella che l’11 ottobre dello scorso anno ha salvato 214 migranti durante un terribile naufragio. Una data storica da cui è nata l’operazione Mare Nostrum.
E quella di Catia è una missione importante, epocale, che lei alimenta con il fantasma di quell’11 ottobre: impedire ad ogni costo che quella tragedia si ripeta, che riaccada qualcosa di simile a quel giorno, quando ha dovuto guidare la nave tra i morti galleggianti per raccogliere i vivi.
Catia ha fondato su questa esperienza la sua missione e il suo modo di guidare e infondere motivazione nel suo equipaggio. I marinai quando indossano le tute sanitarie bianche e si apprestano a soccorrere i migranti sembrano trasformarsi in “angeli” involontari, loro che si erano formati per fare la guerra e che adesso si trovano a salvare vite nella desolazione di un Mediterraneo che a volte fa paura.