Gabriele Salvatores, regista premio Oscar per Mediterraneo (con Non ti muovere ebbe una nomination) ha supervisionato la scelta e il montaggio di Italy in a Day, un esperimento di cinema collettivo, un social movie da 45.000 video che hanno restituito un’immagine dell’Italia tenera, commovente e speranzosa.
Presentato fuori concorso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia è, per questo, inserito a pieno titolo tra i titoli della rassegna Venezia a Napoli – Il cinema esteso. Soltanto ieri il film è stato proiettato, in attesa della messa in onda del 27 in prima serata su Rai 3, in molte città italiane, da nord a sud, per un totale di una sessantina di sale.
Dal 26 ottobre 2013, gli italiani potevano raccontarsi nell’arco di una giornata in piena libertà, totale autonomia e con qualsiasi telecamera rispondendo alle domande chi sei, che cosa ami, di che cosa hai paura e cosa è per te importante tanto da effettuarci una ripresa? Il film è la versione italiana di Life in a Day di Kevin Macdonald (girato il 24 luglio 2010) ed è anch’esso patrocinato da Ridley Scott e dalla sua casa di produzione.
Gabriele Salvatores qui reinterpetra il medesimo format per scoprire l’Italia attraverso le nuove tecnologie e coerentemente con l’originale i video inviati vengono affiancati seguendo le ore del giorno, a partire da tutti quelli girati dopo la mezzanotte, passando alle albe, i risvegli e poi le mattine e via dicendo fino di nuovo alla mezzanotte. Quello che esce fuori è un melting pot emozionale, a piccoli tratti didascalico, che piacevolmente indugia sui rapporti familiari passando dal micro al macro (le riprese dell’astronauta Luca Parmitano) dalle piccole e grandi emozioni quotidiane a quelle forti ed estreme di Alessandro Frigiola, 71 anni, fondatore e presidente dell’associazione Bambini cardiopatici del mondo (Bcm) e primario di cardiochirurgia pediatrica al Policlinico San Donato, che ha effettuato 350 missioni per operare bambini in 25 Paesi. Nel suo video dice: “Più vite salvo, più ha valore la mia, di vita”. A proposito di Italy in a Day, queste le parole di Mary Corliss sul prestigioso Time: “In una rivoluzione del pianeta, l’Italia ha scritto a se stessa questa irresistibile lettera d’amore. Possa leggerla presto il mondo intero”. Un’Italia, insomma che non è sicuramente “da bere” ma da accudire, accarezzare riprendere. Finché c’è vita, c’è speranza…?