LadyEM al teatro Instabile di Napoli : un successo firmato Pirozzi, Di Girolamo, Racanati
LadyEM con la regia di Vincenzo Pirozzi in scena al Teatro Instabile di Napoli con Rosalba Di Girolamo e Mauro Racanati.
Liberamente tratto dalla tragedia Macbeth di William Shakespeare è un lavoro incentrato sui temi universali della sete di potere e dell’ambizione sfrenata che portano a conseguenze nefaste .
Il testo è una potente metafora sulla incertezza delle relazioni umane che condurranno Macbeth a diventare un assassino per soddisfare la sua sete di potere, anche se poi saranno lui e la moglie, tormentati
dai sensi di colpa, a pagare con la pazzia e la morte per i crimini commessi.
Vincenzo Pirozzi è attore e regista, volto noto di Gomorra e di molti film di successo, che ha aperto con Giuliè la stagione 2022/23 del TIN, la chiude con LadyEM.
“LadyEM è un adattamento da Shakespeare – ha dichiarato Pirozzi- che trova riscontro nella realtà attuale che stiamo vivendo da molto tempo.
E’ un testo molto impegnativo con il quale io e Rosalba Di Girolamo siamo ritornati a collaborare insieme .
Ho voluto dare al testo una valenza sociale condannando l’attuale conflitto russo-ucraino , anche se il racconto è atemporale, non essendo ambientato in nessun luogo definito.
Il racconto è incentrato sulle fragilità umane che vengono sempre fuori prepotentemente , sgretolando così anche i rapporti di
coppia che sembravano solidi“.
LadyEM è un viaggio nei meandri delle forze oscure che regolano la giostra dei sentimenti umani che non sempre sono governabili dalla ragione, ma che seguono un loro insondabile percorso.
Il titolo porta e ridisegna la tragedia greca ai nostri giorni in chiave moderna, affrontando i temi ricorrenti tipici del mondo classico quali il peso della colpa e l’espiazione della stessa:.
Il male è il vero protagonista della pièce, coniugato in tutte le sue mille sfaccettature che vede i due protagonisti esseri svuotati di tutto, impoveriti, senza alcuna pietas cristiana.
Ci troviamo difronte ,grazie all’ottima regia, a un riuscito progetto di contaminazione tra teatro classico e rivisitazione moderna dello stesso. 60 minuti intensi dove il ruolo della scrittura diventa
tema centrale.
In questa epoca di profonda crisi, lo spettacolo vuole dimostrare che si possono raccontare grandi storie con pochi mezzi, mettendo al centro l’uso sapiente del parlato.
Rosalba Di Girolamo ha reso magistralmente l’ambizione sfrenata, la forte sensualità, la perfidia, la crudeltà, il senso di estraniamento di una donna capace
di tutto in nome del potere.
Mauro Racanati si è calato perfettamente nel ruolo di un uomo debole, confuso, angosciato, soggiogato suo malgrado dal fascino inquietante della consorte, incapace di prendere posizione fino all’inevitabile finale.
Volutamente scarna la scenografia che acuisce il senso di angoscia e deserto dell’animo dei protagonisti.
Lo spettatore assiste impotente all’escalation emotiva delle scene, in un crescendo di cupa e claustrofobica tensione.