Rai Fiction presenta Vivere non è un gioco da ragazzi con Stefano Fresi, Nicole Grimaudo,Tommaso Donadoni, Lucia Mascino, Fabrizia Sacchi, Riccardo De Rinaldis, Matilde Benedusi, Carlotta Miti, Jerry Mastrodomenico, Simone Baldasseroni e la partecipazione di Claudio Bisio nel ruolo del Commissario Eugenio Saguatti per la regia di Rolando Ravello che ha già diretto il noto attore di Novi Ligure in Tutta colpa di Freud per Amazon.
La serie TV è una coproduzione Rai Fiction- PICOMEDIA (la stessa di Mare Fuori) e andrà in onda in prima visione su Rai 1 in tre serate: lunedì 15 maggio ore 21.25, lunedì 22 maggio ore 21.25 e martedì 23 maggio sempre alle ore 21.25.
Il progetto traspone per il piccolo schermo il romanzo Il giro della verità (Ed. Solferino 2020) di Fabio Bonifacci che è coinvolto nell’opera come sceneggiatore.
La fiction è molto attesa soprattutto per le tematiche affrontate che vanno dal mondo dei giovani alle nuove realtà delle famiglie italiane.
Lele è un ragazzo di periferia che frequenta un noto liceo classico di Bologna. Per attirare l’attenzione di una sua compagna di classe si lascia coinvolgere da un gruppo di amici che fanno uso abituale di ecstasy. Risucchiato dal mondo delle discoteche e delle droghe rimane senza soldi e per continuare a frequentare Serena si ritrova a spacciare.
Una sera vende una pasticca al suo amico Mirco che il giorno successivo viene trovato morto proprio a causa dell’assunzione della droga. Per Lele inizia un periodo buio. Per liberarsi dal senso di colpa che lo attanaglia confessa tutto al padre e poi al commissario Eugenio Saguatti. La sua confessione scatena una serie di contraddizioni e fa affiorare segreti che attraversano tutti i personaggi della vicenda, compresi i suoi genitori Marco e Anna.
Ecco cosa ha detto durante la conferenza stampa di presentazione Fabio Bonifacci: «Un gesto percepito come innocente da molti adolescenti ovvero quello di passare una pasticca ad un amico, spezza una giovane vita. Il dramma si allarga alle famiglie rivelando fragilità e disagio negli stessi genitori. Lele si trova di fronte ad una scelta difficile:è meglio pagare per le proprie colpe o tentare di nasconderle e vivere magari con il peso del rimorso?Si può davvero fuggire da se stessi?».
E il regista Rolando Ravello aggiunge: «Sono padre di due figli, una femmina di 24 e un bambino di 6. Con mia figlia adolescente ho scoperto un mondo completamente diverso da quello che frequentavo alla sua stessa età. Il nostro trasgredire era la canna, lo spinello, oggi ci sono le droghe chimiche che costano poco e ti sballano per tutta la notte. Ed è inutile far finta di niente perché i nostri figli entrano in contatto con questa roba molto presto. E si fanno strada, purtroppo anche i problemi tra genitori e figli. Credo che manchi un vero tessuto familiare che potrebbe fungere da rete di salvataggio. Servirebbe incontrarsi,dialogare, discutere e noi adulti tornare a fare il nostro mestiere di genitori. Questo abbiamo tentato di raccontare senza trarne una morale e senza retorica e analizzando cinque tipologie familiari. Dobbiamo affrontare i problemi tutti insieme guardandoci negli occhi».
A Rai Fiction va il merito di occuparsi da un po’ di tempo a questa parte del pianeta giovani sotto la spinta emozionale e degli ascolti di Mare fuori.
Rai 1 ha scelto di trasmettere Vivere non è un gioco da ragazzi in anteprima streaming su Rai Play.