«Mettersi davanti allo specchio e dire”io” non è facile né immediato: va conquistato, questo diritto, e non tutti ci riescono».
L’esordio letterario di Lino Guanciale ha un titolo intrigante: Inchiostro. Nel romanzo vengono narrate le vicende di Rosaura che, bevendo un gin tonic durante una serata qualunque, nota qualcosa di insolito sul suo polso: la frase La vida es un sueno, il suo tatuaggio preferito si è spostato dal suo fianco destro.
In un primo momento Rosaura pensa che sia una sorta di visione dovuta alla stanchezza ma la mattina dopo, guardandosi allo specchio, nota che i suoi 14 tatuaggi sono disposti a caso sul suo corpo.
Per Rosaura è l’inizio di un viaggio onirico che la porterà ad incontrare strani personaggi dal volto familiare che le restituiranno ricordi ed emozioni perdute.
Inchiostro, edito da Round Robin nella collana Parole in viaggio ed illustrato da Daniela Volpari, è un piccolo gioiello di scrittura e conduce il lettore, attraverso un linguaggio colto, alle radici dei sentimenti di ogni essere umano.
Noi di Mydreams ci siamo recati alla Corte di Foqus per un incontro con l’autore organizzato dalle Librerie Feltrinelli di Napoli.
Ecco cosa ha detto Lino Guanciale, dopo la lettura del prologo: «Ho sempre scritto in maniera funzionale al mio lavoro di attore e per la prima volta ho sentito la necessità di scrivere dall’inizio alla fine una storia che è nata durante il periodo del lockdown e non escludo che si possa ripetere.L’ispiratrice della storia è stata mia moglie . C’è lei dietro il concetto originario di questa figura femminile che compie un viaggio visionario alla ricerca della propria identità iniziato dalla ribellione dei suoi tatuaggi che improvvisamente si spostano sul suo corpo e terminano di essere i suoi soli punti di riferimento». E ha proseguito, incalzato dalle domande degli intervenuti: «É un libro illustrato che in principio doveva essere il concept di una graphic novel. Le illustrazioni di Daniela Volpari hanno saputo dare una versione bellissima di quello che avevo scritto e quando ho avuto il libro fra le mani mi sono appassionato come se fossi stato io stesso un lettore nuovo di questa storia. A me piaceva, per un motivo probabilmente inconscio, che chi prendesse tra le mani questo libro avesse un oggetto molto vicino nella sua forma ad un libro per bambini e che suggerisse l’integrazione immediata tra parole ed immagini».
Inchiostro è davvero un romanzo visionario e tenero che si legge tutto d’un fiato e non solo perché è di appena 88 pagine e sei capitoli: Prologo, Risveglio,La città,Inchiostro, Il viaggio di Rosaura,La spiaggia.
La protagonista da subito ci cattura per la sua spontaneità ed originalità anche se il suo nome ci fa pensare alla Commedia dell’arte.
Lino Guanciale ce la presenta in modo accattivante dando prova di una grande abilità narrativa che conferma la sua passione per la lettura.
Noi vediamo Rosaura mentre dialoga con il fotografo stralunato, con la vecchina che monda le verdure con il suo nipotino ,con l’anziano artigiano, con Sigismund. Ed anche questi personaggi da subito diventano compagni d’avventura e ciascuno di essi ci sorprende e ci incuriosisce.
Dalla città Rosaura giunge fino al mare portando con sé tanta serenità e voglia di vivere e ciascun lettore troverà in lei i suoi sogni, i suoi desideri.