Grande attesa per l’uscita del nuovo film di Gabriele Salvatores dal titolo Il ritorno di Casanova che ha inaugurato lo scorso 25 marzo la 14esima edizione del Bif&st in programma a Bari. Ieri si è tenuta l’anteprima napoletana presso il cinema Modernissimo alla presenza del regista e di Toni Servillo e noi di Mydreams eravamo presenti in sala. Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito gli ospiti hanno preferito guardare insieme ai numerosi spettatori intervenuti la proiezione del film a cui è seguita una amichevole chiacchierata.
Il protagonista è Leo Bernardi (Toni Servillo), un pluripremiato e acclamato regista alla fine della sua carriera che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento ma inesorabile declino e prova anche una certa invidia per i talenti emergenti ed in particolare per il suo rivale Lorenzo Marino (Marco Bonadei) che con appena un secondo lungometraggio gli contende il Leone d’Oro alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio che presenta molte affinità con lui. Arrivato alle soglie della vecchiaia Casanova (Fabrizio Bentivoglio) ha perso il suo fascino ed il suo potere sulle donne ed ha un unico desiderio: ritornare a Venezia dopo tanti anni di peregrinazioni e avventure amorose. Ma ecco che durante il viaggio incontra un amico di vecchia data, Olivo (Alessandro Besentini) che lo ospita nella sua residenza dove incontra Marcolina (Bianca Panconi) che riaccende in lui il sopito desiderio di conquista accorgendosi, durante il duello con il suo rivale in amore il tenente Lorenzi (Angelo Di Genio) che è diventato vecchio.
Anche il suo alter ego Leo Bernardi si scopre fragile ed impreparato verso il suo ultimo amore: Silvia (Sara Serraiocco), una procace contadina incontrata per caso mentre è alla ricerca di una location per il film.
É più importante la Vita o il Cinema? É più saggio continuare a recitare e fingere il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita continua a riservarci?
Anche questa volta Gabriele Salvatores cambia genere e ci sorprende piacevolmente con un film di grande spessore legato non solo agli ottimi interpreti Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio ma per le diverse chiavi di lettura che esso propone.
É un’attenta riflessione sul cinema e sul fare cinema, una sorta di lente di ingrandimento su l’avanzare dell’età, di come si vive questa fase della vita e sul come accettare i suoi fatali cambiamenti, una riflessione tra l’apparente dicotomia tra rappresentazione-finzione e realtà e poi tutta una serie di simbolismi e significati che ciascun spettatore può dare alle immagini e al linguaggio cinematografico. Infatti, come è stato ribadito più volte, un film al pari di un libro, non appartiene più all’autore ma a tutti coloro che ne fruiscono.
La storia narrata si snoda con apparente semplicità realizzata con l’ausilio del bianco e nero riservato alle vicende di Leo Bernardi mentre il colore a quelle di Casanova a cui fa seguito l’ottima scelta delle ambientazioni :la casa super tecnologica del regista contrapposta alla quiete della campagna destinata al libertino veneziano e a Silvia.
Molte le scene da manuale: il duello, dove un Casanova ormai flaccido e cadente riesce tuttavia ad avere la meglio sulla prestanza fisica del suo rivale in amore, il parto di una mucca preso da Silvia, il romantico ballo tra Leo e Silvia, le inquadrature su una Venezia silenziosa e decadente,la carezza lieve di Leo sul ventre della giovane donna amata.
Ed ecco come Gabriele Salvatores, incalzato dalle domande del pubblico, ha parlato del suo film.
«Era da tempo che meditavo di fare un film dal Casanova di Arthur Shnitzler (N.d.r. Scrittore , drammaturgo e medico austriaco1862-1931), grande amico di Sigmund Freud. É ovvio che quando si gira un film c’è molto della tua vita ma non direi che il personaggio di Leo mi somigli più di tanto. Il ritorno di Casanova è un film che parla del trascorrere inesorabile del tempo e la vita corre più velocemente del cinema e questa idea l’ho trovata affascinante. Poi volevo riflettere a lungo sul mio mestiere di regista attraverso una serie di suggestioni che il film stesso evoca. Il cinema può diventare una droga o un’abilità nel conoscere e parlare delle miserie umane. Ho trovato in Toni Servillo e in Fabrizio Bentivoglio gli interpreti ideali che sono riusciti a mettere a fuoco i loro personaggi con grande professionalità e naturalezza. La scelta formale del bianco e nero e del colore mi ha poi consentito di dare una chiave cromatica di lettura agli spettatori. Il ‘700, il periodo storico di Casanova, il secolo dei lumi, l’ho voluto colorato mentre ho scelto il bianco e nero per la quotidianità e per gli aspetti naturalistici del film in modo che lo spettatore avesse un codice visivo automatico. In quest’opera i personaggi femminili sono quelli vincenti e con più spessore. Casanova è ormai l’ombra di quello che è stato e il suo duello è un duello contro la morte stessa. Leo si salva per la presenza di Silvia. Personalmente vivo con pochi traumi con il passare del tempo. Mi viene in mente a questo proposito una bellissima lirica del poeta portoghese Eugènio de Andrade: “Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto ne abbia già vissuto. Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma”. Ormai io non ho più tempo per dedicarmi a cose che mi infastidiscono e che non mi piacciono. Vengo da una generazione di persone che volevano cambiare il mondo ed il presente non è facile da vivere e non trovo più utopie che possano raggruppare i nostri sogni e i nostri desideri. Casanova è destinato a fallire perché ripropone sempre lo stesso personaggio mentre Leo cambia, spinto dall’amore di Silvia».
E Toni Servillo:”«Sono molto felice di aver girato questo film con Gabriele.Tra noi c’è un’amicizia di vecchia data. Qualcuno ha detto che la vita è ciò che accade mentre ci occupiamo di altro e il mio personaggio si sta occupando ossessivamente della sua vanità e della sua carriera e mentre lo fa la vita si prende i suoi spazi. Concordo con Gabriele nell’affermare che i personaggi femminili sono quelli che hanno uno spessore maggiore e mi spiace che stasera non siano presenti le due attrici che hanno interpretato Marcolina e Silvia, cioè Bianca Panconi e Sara Serraiocco. Il film, se vogliamo, è una storia intrecciata di relazioni. Fabrizio Bentivoglio poi è stato magnifico nel tratteggiare il personaggio di Casanova con tutte le sue sfumature. Sono convinto che la Vita è sempre più vera del Cinema!». E ha poi concluso: «noto con grande piacere che la sala è riempita. Non c’è speranza per il successo di un film se non si ricorre al passaparola. Solo un amico ti può orientare a vedere o a non vedere un film Se vi è piaciuto fatelo sapere in giro altrimenti stateve zitt!».
E come dargli torto? Noi di Mydreams possiamo dire che il film ci è piaciuto…e tanto!