In tour con il suo spettacolo “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”
«Tanto tempo fa, i Marziani e le Venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi» Dal testo di John Gray
Il Teatro Cilea di Napoli ospita fino a domenica 12 marzo lo spettacolo Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere tratto dal best seller omonimo del 1992 di John Grey, scrittore e saggista statunitense, specializzato nello studio delle problematiche di coppia.
Spesso utilizzato in ambito teatrale , Debora Villa , con la complicità di Giovanna Donini e Andrea Midena, per la prima volta in assoluto rende il testo in una versione tutta al femminile.
Con la sottile ironia che la contraddistingue e la spumeggiante verve, la nota attrice comica di Pioltello riesce a tenere inchiodata l’attenzione degli spettatori per ben 90 minuti. Da sola sul palcoscenico guida i presenti nei meandri di dietrologie e psicologie femminili e maschili dando vita ad un’esilarante terapia di gruppo.
Che gli uomini e le donne siano diversi e che abbiano due modi di essere differenti è un dato di fatto scoperto nella notte dei tempi. Debora Villa ce ne parla in maniera scientifica con tanto di tabellone luminoso alle spalle e avvalendosi di una mimica e di una gestualità estremamente meridionale e comica, ci porta nell’universo della coppia. E così con leggerezza scopriamo che il maschio punta alla competenza mentre la femmina alla relazione, il primo è sequenziale e la seconda multifunzionale, lui è razionale mentre lei emozionale, lui ha bisogno di fiducia e apprezzamento, lei di attenzioni e tanta comprensione. E queste differenze sostanziali vengono spiegate attraverso esempi di situazioni esilaranti quali l’andare in auto con il proprio partner o fare sesso.
Lo spettacolo è godibilissimo e rivela brio, tempi comici perfetti, ritmo, brillantezza e ha l’enorme pregio dell’interattività con il pubblico.
Noi di Mydreams abbiamo avuto il piacere di intervistare Debora Villa alla vigilia del suo debutto al Teatro Cilea che segna la prima volta di un suo spettacolo a Napoli.
Quando ha scoperto di avere una vis comica?
«L’ho scoperta mio malgrado fin da piccola perché la gente rideva di me e ho di fatto necessità virtù. Non potevo fare altro nella vita che la comica».
Generalmente una persona scopre la propria vis comica facendo magari l’imitazione dei professori o recitando la poesia di Natale.
«A scuola ero veramente pestifera. Alle superiori mettevamo in scena dei siparietti assurdi. Non so se lei se lo ricorda. Anni fa andava di moda in Italia la Candid Camera di Nanni Loy. E allora, cosa facevamo? Senza avere TikTok, Instagram, senza avere i social di oggi, andavamo in giro per la città di Milano, passavamo in mezzo alla gente ad imitare il loro modo di camminare, di parlare».
Supponiamo che questo si sia rivelata come una grande palestra per lei.
«Certo e, come ho detto, anche in classe eravamo proprio delle piccole pesti».
Il mondo dei comici maschi è ricco. É stato difficile farsi strada come donna?
«Come donna è difficile in qualunque ambito e quindi direi di sì. Ma è anche vero che una volta che si apre la porta poi ti accolgono a braccia aperte».
Molti comici hanno dei tratti caratteristici e distintivi. Quali sono i suoi?
«La prima cosa che si vede è la grande mimica perché io, anche quando parlo normalmente, la manifesto. É una mia caratteristica e non faccio alcuno sforzo e non metto in campo nessuna strategia. Mi pregio poi di mettere anche un pochino dei contenuti nei miei spettacoli. Anche se mi occupo di comicità e il mio desiderio principale è quello di far ridere le persone, cerco comunque di far vedere un po’ nel piccolo quali sono le idiosincrasie quotidiane che ci allontanano gli uni dagli altri. Nello specifico, in questo spettacolo, vengono date molte informazioni reali, tutte veicolate attraverso la comicità. Sono tutti presupposti psicologici, concreti e comprovati».
É ovvio che la sua comicità trae spunto dall’attualità.
«Certo, non si può prescindere dall’attualità perché siamo figli del nostro tempo, siamo prodotti del nostro tempo. Non posso non farmi permeare da quell’ondata di novità che c’è nella comunicazione anche se mi piace il contatto con le persone e il teatro è la mia passione».
É molto diverso fare comicità in TV e/o in teatro. La presenza del pubblico la gratifica e la soddisfa.
«Certo e molto».
Lei pensa che sia più importante una situazione comica o un personaggio comico, alla Verdone?
«A me piacciono entrambe le cose. Il mondo è bello perché vario. Per citare Totò che è il maestro di tutti noi, devo sottolineare che lui ha fatto di un personaggio una maschera che è diventata l’archetipo della cultura teatrale italiana. E con questa maschera ideava delle situazioni. Le due tipologie di comicità possono essere pertanto compenetrate e generare comicità».
Venire a Napoli per la prima volta con un suo spettacolo, la spaventa un po’, l’emoziona? Crede che troverà un pubblico più esigente?
«Sono totalmente terrorizzata dal pubblico napoletano perché ha una profonda cultura teatrale, perché sono state scritte pagine della storia del teatro conosciute anche all’estero, perché tutti si rifanno ad Eduardo. Lo scugnizzo, anche quello più normale, è una macchina comica micidiale. Dovermi misurare è arduo e poi penso ai colleghi che mi hanno preceduta, Peppe Iodice con i suoi spettacoli sold out e poi Alessandro Siani, Massimo Troisi».
Noi di Mydreams desideriamo rassicurarla perché l’accoglienza è il tratto distintivo del popolo napoletano che ci ha permesso di sopportare le numerose dominazioni che si sono succedute.
Ed infatti Debora Villa è stata accolta con calore e alla prima lunghi e meritati applausi.