Chi non ha mai cantato un brano di Lucio Battisti, anche sotto la doccia, cercando di imitare la sua inimitabile voce? Nessuno potrebbe non rispondere affermativamente a questo interrogativo. Tutti noi ci siamo lasciati trasportare dalla sua musica e tutti noi abbiamo sentito prepotente la voglia di avere un amico come Mogol al nostro fianco. Un binomio perfetto di anime, una corrispondenza di amorosi sensi che ha creato canzoni che fanno parte della storia della musica italiana. Ed ecco alcuni titoli: Pensieri e parole, Fiori rosa fiori di pesco, Il mio canto libero, Emozioni, Mi ritorni in mente, La canzone del sole, Io vivrò (senza te), Anna, Dieci ragazze, Non è Francesca,7 e 40, Acqua azzurra, acqua chiara. Nonostante i vari sondaggi che sono stati fatti in questi anni, forse non si saprà mai quale sia la più bella e cara ai fan.
Il 5 marzo prossimo Lucio Battisti avrebbe compiuto 80 anni e per celebrare questa ricorrenza Ernesto Assante, giornalista e critico musicale, ha scritto un bellissimo libro (edito da Mondadori, pag.336) dal titolo Lucio Battisti. Nel volume non si racconta soltanto la vita del cantautore nato a Poggio Bustone, autore di canzoni memorabili ed eterne ma anche il mito che si è creato sulla sua figura tra quelle più intriganti e celebri del ‘900.
C’è nella vita di Lucio Battisti un’intrinseca contraddizione: essere l’artista musicale più noto e popolare ma allo stesso tempo sconosciuto, privo di una biografia pubblica, misterioso. E a contribuire al mistero Battisti è stato lui stesso quando era ancora in vita e la sua compagna di sempre Grazia Letizia Veronese che addirittura nel 2013 fece estrarre dal loculo del cimitero di Molteno, dove riposava da ben 15 anni, la salma di Lucio per farla cremare ed impedire di fatto ai numerosi fan di visitare la sua tomba.
Lucio Battisti è rimasto cristallizzato nel tempo con la sua massa di capelli ricci, il sorriso stanco, le gambe troppo robuste nei jeans aderenti e i foulard colorati al posto della cravatta. E la sua voce priva poi del suo corpo si espande ancora oggi e non solo nei ricordi dei suoi fan storici, di quelli cioè che sono stati accompagnati dalla sua musica.
Dopo il felice sodalizio con Mogol ed una breve parentesi con alcuni brani realizzati con la moglie, l’album divisivo dal titolo Hegel scritto con il poeta Pasquale Panella .Sebbene all’epoca aspramente criticato ha segnato l’avvio di un nuovo modo di fare musica aprendosi all’elettronica e alla sperimentazione.
Il libro di Ernesto Assante appare quindi la biografia che mancava e che non può non essere letta da tutti coloro che desiderano conoscere di più e meglio Lucio Battisti.