Il 26 gennaio scorso è approdato nelle sale cinematografiche italiane il film scritto, diretto e prodotto da René Féret, girato nel 2015 anno della sua morte, che vede protagonista Nicolas Giraud nel ruolo di Anton Cechov.
Estate 1890. Il grande scrittore e medico russo viene avvicinato dall’ editore Aleksej Suavorine (Jacques Bonnaffé) e dallo scrittore Dmitrij Grigorovich (Philippe Nahon), che, consapevoli del suo valore, gli promettono di sostenerlo e di pubblicare i suoi racconti che vengono realizzati per aiutare economicamente la famiglia composta dai suoi genitori e ben tre fratelli: Macha (Lolita Chammah, per la cronaca figlia di Isabelle Huppert), Kolia (Robinson Stévenin), Isaac (Alexandre Zeff).
Da quel momento la sua vita cambia fino ad ottenere l’ammirazione di Lev Tolstoj e il prestigioso Premio Alexandr Pushkin .
Sebbene siamo consapevoli che si tratti di un film d’autore con una regia ed un’ambientazione davvero minuziose e curate, il film di Féret e la recitazione di Nicolas Giraud ci lasciano quasi indifferenti dal momento che non ne avvertiamo il pathos, le emozioni, gli stati d’animo profondi. Certo, non è facile parlare a parole o per immagini di un genio della letteratura mondiale ma non abbiamo ravvisato quel coinvolgimento che avrebbe reso il tutto meno ingessato e contenuto.
Indubbiamente la conoscenza delle opere di Cechov da parte del regista traspare ma non in modo diretto ed efficace. Né il momento della morte del fratello Nikolaj a causa della tubercolosi, né l’amore Lika Mizinova (Jenna Thiam) sembrano scalfire l’animo del grande scrittore e farlo fremere ora di dolore ora di passione.
Le immagini più belle e toccanti del film sono forse quelle relative alla permanenza di Cechov nella colonia penale dell’isola di Sakhalin, in Siberia dove Cechov viene reso più umano e forse partecipe alle sofferenze dei detenuti.
Nel complesso il film ci è apparso come un’occasione mancata per celebrare uno dei maggiori autori letterari e teatrali europei del XIX° secolo, le cui opere sono immortali quali: Il gabbiano, Zio Vanja, Tre sorelle, Il giardino dei ciliegi.