Manca poco alla 73esima edizione del Festival di Sanremo. Tra gli artisti in gara ci sarà anche il giovane William Busetti, in arte Will, reduce dalla finalissima di Sanremo Giovani con il brano “Le cose più importanti”.
Classe 1999 Will presenterà in gara il brano “Stupido”. La sua partecipazione a Sanremo arriva in seguito al successo di brani come “Estate” già certificato disco di platino, “Anno Luce”, “Domani che fai?” “Capolavoro”, “Chi sono veramente”, “Più forte di me”, che hanno complessivamente superato 100 milioni di stream, facendo arrivare al grande pubblico un talento genuino e puro, influenzato dal british pop, dai gusti della madre di origini inglesi e dal cantautorato italiano, spinto dalla passione del padre.
Quali emozioni stai vivendo in vista della tua partecipazione al Festival di Sanremo?
Già il fatto di essere arrivato alla finale di Sanremo Giovani è stato un traguardo importante ed inaspettato. Dopo la finale non ho ancora realizzato ciò a cui sto andando incontro, alla mole di lavoro che sta per iniziare e alla miriade di emozioni che mi travolgeranno in queste settimane e che raggiungeranno il picco la settimana del Festival. Ci sarà da soffrire e al tempo stesso da divertirsi. Continuo a pensare solo alla musica. Vorrei rispettare la storia musicale di quel palco incredibile, arrivando lì il più preparato possibile. Nonostante non abbia tanta esperienza.
Interpreterai sul palco del Teatro Ariston Stupido un brano inedito. Come nasce e quale messaggio vorresti che arrivasse al pubblico?
Stupido è nato durante il lockdown. Mi arrivò il provino del ritornello. Era qualcosa di diverso. Ho lavorato molto sul brano, volevo un pezzo per tutti, ma al tempo stesso maturo e che parlasse d’amore. Così, l’ho inviato al mio discografico. Quando successivamente si è presentata l’occasione di partecipare a Sanremo, abbiamo proposto il brano. È una canzone che mi ha fatto crescere. Spero di cantarla bene e l’idea di interpretarla accompagnato da un’orchestra mi emoziona. È una sfida.
Quale genere di musica ascolti?
Da quando è arrivata l’ondata della trap a quindici anni ho iniziato ad ascoltare questo genere musicale. Poi in seguito ho allargato i miei orizzonti e ho recuperato il cantautorato italiano. Grazie a mia mamma che è di Manchester ho ascoltato tanta musica pop e rock. Al momento preferisco il rap e tra gli artisti apprezzo Marracash.
Come nasce un tuo brano? E come si sviluppa il processo creativo? Scrivi prima il testo e poi la melodia?
É abbastanza intuitivo, ci sono delle volte in cui scrivo solo concetti e poi invece parto dalla parte strumentale. Scrivo talmente tanto che molti pezzi vengono accantonati mentre altri vengono ripescati.
La musica è scoppiata nella tua vita. Tua madre di origine anglosassone ti ha trasmesso questa passione per il pop e il rock, tuo padre per i cantautori italiani. Tu dove ti collochi?
Devo ringraziare i miei genitori. In casa si parlano due lingue l’inglese e l’italiano. Mia mamma mi ha sempre fatto ascoltare i Queen, gli Oasis, mio padre invece amava Zucchero, Dalla, De Andrè. Io mi colloco in mezzo e cerco di seguire i cantautori rap.
Stupido vuole essere anche uno slogan. Perché tutti nella vita ci siamo sentiti qualche volta stupidi.
Stupido parla delle stupidità legate all’amore e all’affetto, le stupidità che si fanno per riconcorrere qualche persona o dimostrare l’amore, quando le parole non bastano più. Ed io di stupidaggini ne ho fatte tante. Una me la ricorderò per sempre e riguarda la mia ex. Una sera ci eravamo lasciati per colpa mia, ed io alla fine di una festa alle cinque del mattino, ho preso l’auto. Arrivato da lei nel tentativo di riconquistarla mi sono addormentato in macchina. Quando lei si è alzata mi ha trovato dormiente. In amore a volte essere stupidi può essere una soluzione.
A Maggio Will si prepara inoltre a tornare finalmente alla dimensione live con lo “ Stupido Tour Venti23”, organizzato e prodotto da Magellano Concerti. Queste le prime date annunciate del tour: 3 Maggio a Milano (Magazzini Generali), 4 Maggio a Padova (Hall) e 11 Maggio a Roma (Orion). «Con il precedente tour di quattro date, ho capito quanto sia importante la dimensione live. Il passaggio al live ti rende un vero artista. E vedere il pubblico che canta le tue canzoni è tutta un’altra cosa. Non vedo l’ora di sentire il calore della gente. Sono sicuro che sarà incredibile».