Dal 26 gennaio al 28 febbraio 2023 le sale di Palazzo Strozzi Sacrati ospiteranno la mostra dal titolo “Sauro Cavallini. L’opera di un internato”.
Si tratta di una mostra dedicata ad uno degli artisti più significativamente della seconda metà del Novecento, che vede in esposizione ben 16 sue sculture realizzati tra il 1961 e il 1963
E’ un articta che conobbe l’orrore dei campi di internamento durante la Seconda Guerra Mondiale (nel 1943) all’età di 16 anni venne infatti arrestato dalla polizia fascista e recluso nel campo di Gradaro a Mantova, ove rimase per circa un anno. Quei mesi di prigionia segnarono profondamente sua la vita e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi di quella terribile esperienza presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte.
Queste sculture (alcune delle quali misurano anche due metri d’altezza) furono quindi realizzate durante i primi anni ’60 con la tecnica della ‘goccia su goccia’ ossia sciogliendo scarti metallici mediante fiaccola ossidrica fino a creare l’opera e sono dedicate unicamente alla figura umana in cui si intravede chiaramente il grido d’aiuto, l’angoscia e la sofferenza.
Oggi quelle opere assumono l’importante valore di testimonianza di un passato particolarmente doloroso e 16 dei suoi lavori ( realizzati in ferro ed in ottone) saranno anche esposti per la prima volta a Firenze nelle sale della sede della presidenza della Giunta regionale della Toscana.