Itaca Richiamo mediterraneo nella chiesa di Sant'Agostino degli Scalzi
Itaca Richiamo mediterraneo è lo spettacolo andato in scena, nell’ambito della Rassegna Natali Erranti patrocinata dal Comune di Napoli, presentata dall’Associazione culturale Baba Yaga Teatro, nella Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi.
Itaca Richiamo mediterraneo nasce da scritti di Predrag Matvejevic, Jose Saramago, Konstantinos Kavafis e Worman Schire con Rosalba Di Girolamo (voce narrante), Marzouk Mejri (canti, fiati,corde, percussioni e suoni elettronici) e Salvatore Morra alla chitarra e all’oud.
Un uomo si reca da un re per farsi dare una barca e raggiungere un’isola che non c’è. L’isola sconosciuta è Itaca, la patria di Ulisse, il viaggiatore per eccellenza che non teme tempeste e
bonacce e la cui pelle è scavata dai raggi del sole e inaridita dalla salsedine.
Anche la barca ha un nome: Itaca, un luogo di memorie tra canti di sirene, mostri marini che rallentano il viaggio, venti tempestosi che squarciano le vele, onde gigantesche che si frangono sulle coste, pesci dai mille colori che nuotano in acque calde attraversate da correnti insidiose.
Ma si parte ugualmente con promesse e aspettative. L’uomo porta con sé sacchi di terreno ubertoso e semi di piante e frutti che avranno bisogno di una goccia d’acqua dolce per poter germogliare. Quali sono i colori del mare? Azzurro, verde o turchese vicino alla costa, verde blu intenso come il dorso di uno sgombro, vermiglio come un buon un bicchiere di vino, rosa al tramonto con venature di rosso e di arancio, giallo ed ambrato come l’olio o il miele.
Ma anche il deserto è un mare di sabbia e il cammello la sua nave e le sue stelle sono le oasi che permettono alle tribù beduine di trovare conforto e riposo. La Rosa di Gerico riprende vita dopo essere stata sferzata dai venti del deserto ed offre l’acqua delle sue foglie accartocciate, simbolo di rinascita e di fertilità. I pescatori, i naviganti e gli avventurieri solcano con le loro imbarcazioni il Mare Mediterraneo, il Mare Nostrum. Nei suoi fondali trovano riposo velieri, triremi ,barche a vela, gozzi. Ma oggi il Mediterraneo è un collezionista di uomini e di storie.
Nessuno si allontana dalla propria casa se non è essa stessa a cacciarti per metterti in salvo. Nessuno affida i propri figli al mare se non costretto perché si sa nel mare non ci sono taverne…
Tuttavia il viaggio deve essere pieno e lungo e alla fine della tua vita avrai capito ciò che Itaca vuole
significare…
Lo spettacolo è ben costruito ed articolato. Le voci di Rosalba Di Girolamo e di Marzuk Mejri si fondono tra suoni nuovi e antichi. Il lungo viaggio nel Mediterraneo è quello delle varie etnie che lo abitano e che hanno generato la
nostra cultura fondata sulla solidarietà e l’accoglienza.
Le tre religioni monoteiste sono nate tra le sue sponde e il desiderio di pace accomuna tutti gli uomini di buona volontà che sanno mettere in primo piano ciò che li unisce.