Un disco pulito che segna un esordio… e oggi un esordio non è più un momento decisivo, uno spartiacque, ma forse più un passaggio a livello troppo spesso ignorato e accantonato nel rumore di fondo. Sottolineare la nuova musica serve anche a levar via di dosso (in parte) questa indifferenza collettiva che noi, come possiamo, combattiamo con la piccola e grande informazione. Atipico, giovanissimo cantautore abruzzese, esce con un primo lavoro dal titolo “Eterno” che come vedremo, è frutto di percorsi intimi e perlustrazioni di suono assai semplici ed evocativi. Una magistrale produzione a contorno fa del semplice sentire un racconto di vita dentro cui il tempo ha una forma pop, dritta e di scuola classica.
Le nuove voci italiane stanno sempre più riscoprendo le piccole cose. E penso che sia anche questo il caso… sai che sento molto bene questo disco anche con un pianoforte soltanto? Ci hai mai pensato alla dimensione acustica?
Ti ringrazio! Questo disco nasce proprio da lì, le tracce sono nate da chitarra ed alcune dal piano, ad esempio “Eterno” e “Passerà” sono nate interamente da un primo arrangiamento Piano e voce.
Si scrive un pezzo per evasione o per meglio capire?
Possono andar bene entrambe le cose, mi piace pensare che forse quel che mettiamo nelle canzoni è una parte di noi che si vuol mostrare o conoscere.
Non so se l’hai fatto a posta ma tutta la tracklist ha sotto pelle il tempo dalla sua. Ogni titolo porta con se diverse forme di tempo. È un caso?
Alla fine il disco può piacere o meno ma tutto quel che si vede non è stato fatto a caso. Dal videoclip alla copertina fino alla tracklist. Ho voluto proprio valorizzare quel che un album mette a disposizione tra cui l’ordine delle tracce, come fosse un percorso.
Cosa significa oggi autoprodursi un disco?
Nel mio caso ha dato massimo libertà musicale ed espressiva, che per un primo lavoro alla fine è anche giusto, al tempo stesso ci sono voluti molti sacrifici.
E questo lavoro lo troveremo anche in formato fisico?
È uno step che vorrei ancora guadagnarmi.