Al Teatro Cilea va in scena Elio, leader del gruppo EELST, questa con uno spettacolo inedito dal titolo “Ci vuole orecchio”. Con la regia, e drammaturgia, di Giorgio Gallione e gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, in scena ad accompagnare Elio troviamo: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono e Giulio Tullio al trombone.
Uno show degno di Elio, che canta e recita il “poetastro”, un viaggio nel mondo del grande Enzo Jannacci. Con la regia, e drammaturgia, di Giorgio Gallione e gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, in scena ad accompagnare Elio, troviamo: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono e Giulio Tullio al trombone, suoi stravaganti compagni di viaggio.
A loro è toccato il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio sconfinato, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra, intrecciando temi e stili in contrasto tra loro come allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia, tipici dello stile di Jannacci.
Uno spettacolo un po’ circo, un po’ teatro canzone, che ha permesso ad Elio, performer eccentrico e geniale, di navigare nel repertorio di Jannacci, padre putativo di quella parte della storica canzone d’autore che mai si è vergognata delle gioie della lingua e del pensiero o dello sberleffo libertario, e che considera il Comico, anche in musica, un potente strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo.
“Ci vuole orecchio” non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente (…) – dichiara Elio, e lo stesso, riesce a ricostruire questo mondo, alla perfezione.