Recensione libri: Quando eravamo eroi di Silvio Muccino

Ecco come inizia il bel libro di Silvio Muccino dal titolo Quando eravamo eroi (Ed. La Nave di Teseo, Collana Oceani, pag.240: «Mi chiamo Alex e fra tre giorni ciò che sono stato cesserà di esistere. Sono quasi quattro anni che penso e preparo il mio suicidio con meticolosa attenzione uccidendo una piccola parte di me, giorno dopo giorno, sistematicamente, senza troppi coinvolgimenti o patetismi, senza rimorsi o rimpianti. Come farebbe un serial killer. Sono convinto che come una fenice rinascerò dalle mie ceneri e sarò finalmente in pace con me stesso».

Alex ha trentaquattro anni e vive ad Amsterdam ma sta per tornare in Italia per rivedere i suoi più cari amici di liceo, gli stessi che ha abbandonato da un momento all’altro senza fornire alcuna spiegazione: Eva, Melzi, Rodolfo, Torquemada, in una sola parola gli Alieni come amavano definirsi ovvero cinque ragazzi meravigliosamente sballati irrisolti, insicuri, infelici e destabilizzanti (pag.213).

Alex dà loro appuntamento in un casale in Umbria perché sente di dover confessare loro la verità circa il suo allontanamento.

Ha bisogno di rivederli perché la verità che deve comunicare lo ha portato ad in punto  tale da far scomparire per sempre l’Alex che hanno conosciuto e riconosciuto leader del gruppo.

 Ma chi è veramente Alex e cosa ha rappresentato per i suoi amici? É un giovane uomo capace di affermare la sua diversità con onore, è ricco di forza e dignità, è capace di affrontare a testa alta il mondo che lo avrebbe deriso.(pag.198)

Per Eva, delicata ed imbottita di psicofarmaci, è stato il suo grande e forse unico amore, per Rodolfo l’amico- rivale che lo ha sostituito nel cuore di Eva, per Melzi  spesso bullizzato per la sua obesità un vero e proprio dio, per Torquemada scrittore fallito che vive ancora con la madre, un enigma da risolvere. Nessuno è riuscito a superare il dolore di quell’abbandono che ha influito sulle loro vite. Ed è per questo che i suoi amici decidono di accettare l’ invito ma quello che scopriranno andrà ben oltre la loro immaginazione e li cambierà per sempre.

Il romanzo è ricco di colpi di scena ed è scritto con uno stile fresco, innovativo, tagliente e spregiudicato. L’ autore in ciascun capitolo fa parlare in prima persona i personaggi del romanzo cogliendone sapientemente umori e stati d’animo. La forza creativa della sua scrittura si nota soprattutto nei dialoghi serrati e ben costruiti che rimandano all’attività di sceneggiatore di Silvio Muccino.

Il romanzo è un inno al valore dell’amicizia, quella vera e spudorata che possiamo vivere soltanto nel periodo bello e travagliato dell’adolescenza quando i sogni si confondono con la realtà e il ritrovarsi nell’altro conferma il desiderio di esprimersi al meglio delle proprie possibilità.

É un romanzo appassionato che va oltre il tempo e i cambiamenti del divenire adulti, sul dolore e la meraviglia alle quali tutti noi siamo esposti nel rincorrere una maturità ed una consapevolezza di noi stessi resa impellente dal confronto con gli altri.  É un romanzo che mette in primo piano la possibilità di essere, anche per un solo giorno, gli eroi della nostra vita.

Supponiamo che diventerà un film affinché attraverso il potere delle immagini i grandi temi affrontati dal romanzo possano essere fruiti da più persone, soprattutto giovani.