E la Sezione Internazionale del Campania Teatro Festival si è chiusa ieri sera al Teatro Mercadante di Napoli con uno spettacolo in anteprima nazionale dal titolo Shakespeare/Bach con la partecipazione della violoncellista di fama internazionale Sonia Wieder- Atheron e la nota attrice britannica Charlotte Rampling.
Già nel 2013 le due artiste hanno collaborato per lo spettacolo Danses nocturnes che univa poesia e letteratura attraverso le Suite per violoncello di Benjamin Britten e i versi della poetessa Sylvia Plath. Questa volta è il Bardo ad incontrare l’universo musicale di Bach nel ritmo di due lingue e nel canto delle loro voci.
Il testo ha previsto la lettura dei seguenti sonetti di William Shakespeare: 17,19,16, 24, 55,18,136,144,10,5, 73,116,29. Le musiche, oltre quelle di Bach ovvero la Suite N° 1 BWV 1007 Preludio, Suite N° 4 BWN 1010, Suite N°5 BWN 1011 Allemande, Suite N° 6 BWV 1012, l’Orazione a Voce Sola Hor Ch’el ciel et la Terra di Monteverdi e In una siepe ombrosa di Lotti.
Ecco come si è espressa la violoncellista Sonia Wieder-Atheron, regista dello spettacolo: «A volte la memoria ritorna portando con sé volti, nomi, pezzi di storie e suoni. Da questo luogo emergono i Sonetti di Shakespeare, a volte lontani ma contraddistinti da un senso di presenza penetrante. Come se quelle parole fossero quei volti ad avercele raccontate. Il violoncello, attraverso le Suite di Bach, riporta alla luce frammenti di memoria e scolpisce il tempo».
A sipario aperto, inizia la magia di un dialogo a due voci che fa risplendere in tutta la sua bellezza e profondità la luce delle parole e quella delle note, un discorso d’amore e di memoria in costante e precario equilibrio.
Lo spazio del palcoscenico limitato da tre sedie, due leggii e fasci di luce azzurrognola sulle due interpreti ha per fondale i ritratti di uomini e donne senza tempo tra i quali spiccano quello giovanile della stessa Rampling e quelli di due sarcofagi di epoca tolemaica di un uomo e di una donna dagli sguardi penetranti, quasi osceni.
L’attrice, dalle movenze eleganti, si sposta da un punto all’altro della scena e rivolge spesso le spalle al pubblico per indicare i volti in bianco e nero proposti. La musica scandisce in modo appropriato questo cammino nel tempo e nella profondità delle emozioni che suscitano i versi del Bardo. La loro bellezza ed universalità invade la platea e la plasma. La voce dell’attrice si fa anch’essa strumento e ci viene in mente una frase di Chateaubriand: «Il nostro cuore è uno strumento incompleto, una lira a cui mancano delle corde e con la quale siamo costretti a rendere gli accenti della gioia sul tono della malinconia». Ecco: la malinconia del romanticismo che supera il barocco di Bach e quello dell’età elisabettiana.
Spettacolo quindi colto, raffinato, per un pubblico attento e partecipe come lo è stato quello del Mercadante.
Shakespeare/Bach è atteso a Milano per il giorno 11 luglio al teatro Franco Parenti.