Il rapper e cantautore torinese Willie Peyote è impegnato nel suo tour “Precaria Orchestra Sabauda, Concerti dal vivo” che il prossimo 3 luglio arriverà a Napoli, nell’ambito del Suo.Na Festival – Ex Base Nato, mentre sempre in Campania approderà il 23 a Marina di Camerota (Sa) per la XXVI edizione del Meeting Del Mare. La tournée, dopo la tappa napoletana proseguirà verso Collegno, per poi toccare Pistoia, Catania, Milano ed altre città italiane fino a concludersi il 30 settembre a Trezzo sull’Adda (MI).
Peyote, affiancato dagli All Done, sul palco interpreta in veste live i brani dell’ultimo album Pornostalgia e i successi del suo percorso artistico. Pornostalgia, disponibile in formato CD e LP e negli store digitali, enfatizza il concetto di nostalgia attraverso 13 tracce inedite, in cui Peyote unisce il rap alla canzone d’autore, proponendo testi di denuncia sociale penetranti, graffianti ed ironici. La Pornostalgia per il cantautore è la pornografia della nostalgia, la nostalgia di un vecchio film, di un libro, di una società sana o di un periodo del passato rassicurante, in cui vorremmo poter tornare a vivere. Nel disco si contraddistinguono le collaborazioni artistiche con Samuel, Jake La Furia e Speranza, Emanuela Fanelli, Michela Giraud, Aimone Romizi dei Fast Animals and Slow Kids e il producer bolognese Godblesscomputers.
Pornostalgia è il sesto album della carriera di Peyote, uscito a distanza di 3 anni dal lavoro discografico precedente, Iodegradabile e in seguito alla partecipazione al Festival di Sanremo nel 2021 con Mai dire mai (La locura), disco di platino e Premio della Critica Mia Martini. Il disco è stato presentato durante uno speciale talk tour, PEYOTeMES, durante il quale il cantautore ha conversato con ospiti e amici all’interno di alcuni storici club italiani.
È iniziato il tour “Precaria Orchestra Sabauda, Concerti dal vivo”. Come stai vivendo questo momento?
«L’orchestra che mi accompagna nei tour è sempre la stessa, suoniamo insieme, ci conosciamo e condividiamo il percorso artistico da molto tempo. Il tour sta andando bene e siamo contenti. Finalmente si torna a suonare in condizioni ottimali. E le persone possono di nuovo stare in piedi, ballare, cantare. Il nostro è un concerto nel quale è possibile partecipare anche con il corpo, perché spaziamo tra molti generi musicali. Il fatto di potersi muovere e divertirsi migliora l’esperienza sia per me che per loro. Credo sia fondamentale vivere un momento in cui potersi separare dal resto del mondo».
Il titolo del tuo ultimo album, Pornostalgia, sta ad indicare la pornografia della nostalgia, la nostalgia di un amore, di un libro, di un film o di un periodo passato.
«È nato da una riflessione fatta durante il lockdown, quando non potevamo più guardare in avanti, poiché si era fermato tutto. In quel periodo ci siamo guardati alle spalle, ci siamo ritrovati a riscoprire dei film, dei libri del passato, per sentirci rassicurati. Il disco precedente, invece, Iodegradabile parlava della nostra fretta di vivere, di guardare al futuro. Il tema fondante di entrambi è la difficoltà di riuscire a vivere bene il presente. Perché corriamo troppo in avanti o guardiamo troppo al passato alle nostre spalle».
Quanto è stato catartico realizzare questo disco?
«Ogni disco è catartico a suo modo, poiché ti mette a confronto con i tuoi pensieri. Alcuni episodi che riguardano alcune canzoni, mi hanno fatto entrare nel profondo e sono stati particolarmente catartici».
Ufo, il brano di apertura parla delle multinazionali che hanno come unico scopo il profitto. La musica viene considerata un prodotto da vendere. Questo può soffocare la creatività di un artista?
«Credo esista la possibilità di trovare una via di mezzo nel riuscire a vivere la musica e l’arte, come prodotto, ma anche mantenendone il valore intrinseco. È ovvio che se tutti puntiamo al profitto, al fatturato e al creare grandi numeri e grandi interazioni nel più breve tempo possibile, non si lascerà il giusto tempo all’arte di sedimentare. Sono convinto che si possa trovare una via di mezzo, una strada mediana tra le due cose».
Il brano Fare schifo è una critica acerba alla società odierna che ci spinge ad essere infallibili, vincenti, perfetti. Fare schifo significa essere normali ed umani?
«Fare schifo vuol dire anche perdere. Nella vita ci capita di dover affrontare e accettare delle sconfitte. Ed avere l’ansia di vincere sempre, di essere i migliori, in realtà ci provoca tutta una serie di disagi. Sarebbe opportuno imparare anche a gestire i momenti in cui non vinciamo, perché in realtà sono educativi e fanno parte della vita. Occorre solo fermarsi un attimo e non cercare di vincere per forza».
L’ansia di vincere ad ogni costo è una delle cause che porta poi allo sviluppo di diverse forme di depressione.
«Sono disturbi che oggi conosciamo meglio e forse sono più diffusi di un tempo, perché evidentemente la fretta e l’assillo di dover vincere e l’ansia da prestazione, non può che influenzare anche altri aspetti della vita».
In Hikikomori interpreti quella condizione, quel malessere che consiste in una forma di ritiro sociale. Chi ne soffre rifiuta il contatto con il mondo esterno. Da quali sensazioni è scaturito?
«È una metafora. Esiste un fenomeno Hikikomori nato in Giappone, ma che poi si è sviluppato, purtroppo, in tutto il mondo e riguarda quei ragazzi che non escono di casa, che tendono ad isolarsi. La metafora cerca di affrontare il tema riguardante noi chiusi oramai nelle nostre bolle, che leggiamo solo i giornali, quelle opinioni che ci trovano d’accordo e fatichiamo a confrontarci con il mondo esterno e con gli altri, con chi non la pensa come noi. Temo che un po’ tutti siamo destinati a chiuderci sempre di più, in bolle molto strette, nelle quali troviamo conforto. E il non confrontarsi mai, con idee diverse dalle nostre, credo possa provocare uno stagnamento delle idee. E non è mai opportuno».
Sempre lo stesso film, il brano di chiusura rappresenta una lettera scritta ad un amico che non c’è più, in cui poter confessare il bisogno di voler cambiare il copione della propria vita. A chi è indirizzata questa lettera?
«È il brano più catartico del disco, il più catartico della mia carriera. È una lettera nella quale racconto questi ultimi due anni. L’ultimo anno, in particolare, come è stato vissuto. Racconto le mie vicissitudini ad un amico, l’attore Libero De Rienzo, che prima di essere un amico è stato un punto di riferimento artistico per me. Ho avuto la fortuna di lavorarci insieme, eravamo uniti da una profonda amicizia. Ho cercato di confrontarmi e parlarne con lui, in particolare di come vivo il mio rapporto con l’arte».
I videoclip sono stati girati in una trattoria con un arredamento degli anni ’70, per enfatizzare il concetto di nostalgia.
«Abbiamo scelto una trattoria, un luogo nel quale il tempo si è fermato. Era la location giusta per dare il senso dell’idea di pornostalgia che avevamo».
Al disco hanno partecipato diversi amici e colleghi. Quanto sono gratificanti le collaborazioni artistiche?
«È piacevole poter confrontarmi con artisti di cui ho grande stima e con cui condivido un percorso. Con alcuni di loro, che sono amici stretti, abbiamo chiacchierato sui temi affrontati nel disco, nel corso di cene e conversazioni. È gratificante avere qualcuno che riesca ad ampliare la gamma di punti di vista. Confrontarsi con idee diverse, con artisti che esprimono punti di vista differenti dal mio è davvero piacevole».
Durante il talk tour PEYOTeMES hai presentato il disco conversando con ospiti ed amici. Cosa ha significato per te quest’esperienza?
«Era un modo per tornare a rapportarmi e confrontarmi con i miei fan, con chi avesse voglia di approfondire le tematiche dell’album. Farlo anche con artisti che hanno preso parte alla realizzazione di Pornostalgia mi ha aiutato a capire meglio quello che penso, ad ampliare il punto di vista personale».
Date del Tour “Precaria Orchestra Sabauda, Concerti dal vivo”
08 LUGLIO 2022 COLLEGNO (TO) Flowers Festival
13 LUGLIO 2022 PISTOIA Pistoia Blues – Storytellers
15 LUGLIO 2022 CATANIA Porte Aperte Unict
19 LUGLIO 2022 MILANO Ippodromo Snai San Siro
23 LUGLIO 2022 MARINA DI CAMEROTA (SA) Meeting Del Mare – XXVI edizione
29 LUGLIO 2022 GRADISCA D’ISONZO (GO) Castello
06 AGOSTO 2022 SOGLIANO AL RUBICONE (FC)SoglianoSonica
16 AGOSTO 2022 BRESCIA Festa di Radio Onda D’Urto
21 AGOSTO 2022 MOLA DI BARI (BA) Locus Festival
22 AGOSTO 2022 GALLIPOLI (LE) Parco Gondar
30 SETTEMBRE 2022 TREZZO SULL’ADDA (MI) Live Club (recupero del 28 gennaio 2022)