Sabato 25 giugno alle ore 17.30 sarà inaugurata, presso il Maschio Angioino, la mostra dal titolo “Il Cono d’Ombra”. Dedicata a Lidia Curti (1932-2021), co-fondatrice del Centro Studi Postcoloniali e di Genere di Napoli, l’esposizione resterà aperta fino al 25 agosto 2022 e si potrà visitare gratuitamente dal lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle ore 17:00.
Si tratta di un progetto di Andrea Aragosa per Black Tarantella e FM Centro per l’Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli e della Mostra D’Oltremare.
L’esposizione a cura di Marco Scotini (direttore artistico di FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano) raccoglie più di 50 opere. In dialogo con i lavori di 12 artisti contemporanei appartenenti alla diaspora africana, la mostra è allestita in due spazi di Castel Nuovo: Antisala dei Baroni nell’ala nord, al primo piano e Sala dell’Armeria, al piano terra.
Oggi nonostante la rimozione del passato coloniale italiano sia stata compensata da una ricca mole di studi storici e accademici, la mostra Il Cono d’Ombra muove dalla necessità di trovare altre categorie concettuali per ripensare quell’esperienza storica in un contesto politico-sociale cambiato. Si segnala a tal proposito che, anche se ancora lontano dall’essere una eredità contestata, la politica coloniale fascista in Italia è stata oggetto di ben poche occasioni espositive e di riconfigurazione critica degli oggetti museali accumulati.
Gli artisti invitati, alcuni di fama internazionale, hanno provenienze geografiche diverse e appartengono alla diaspora africana contemporanea: Kader Attia (Algeria/Francia, 1970), Yto Barrada (Marocco, 1971), Intissar Belaid (Tunisia, 1984), Nidhal Chamekh (Tunisia, 1985), Jermay Michael Gabriel (Etiopia/Eritrea/Italia, 1997), Kiluanji Kia Henda (Angola, 1979), Delio Jasse (Angola, 1980), Ibrahim Mahama (Ghana, 1987), Muna Mussie (Eritrea/Italia, 1978), Pamina Sebastião (Angola 1988), Pascale Marthine Tayou (Camerun, 1967), Amina Zoubir (Algeria, 1983), Aimé Césaire (Martinica/Francia 1913-2008).