Grande appuntamento culturale ieri sera al Teatro Trianon di Napoli per la presentazione in anteprima del romanzo Il posto di guardia di Vittorio Viviani, Ed. Neri Pozza, Collana Bloom, pag.348.
Erano presenti: la nota giornalista e scrittrice Titti Marrone, il figlio di Vittorio Viviani, Paolo, il responsabile editoriale Giuseppe Russo, l’attore Toni Servillo che ha letto alcune pagine del libro.
Ritrovato dopo la morte dell’autore avvenuta nel 1979 ed inedito fino ad oggi ,questo romanzo rappresenta un unicum nel panorama letterario italiano, come ha ben illustrato Titti Marrone, per lo stile di scrittura, per la capacità quasi visionaria di raccontare Napoli e la sua umanità dolente.
Il protagonista, il questurino Crescenzo Falarino, terminato il suo turno al posto di guardia presso l’Ospedale Pellegrini, vaga per Napoli in un viaggio a ritroso nel tempo, in un alternarsi di ricordi personali e di vicende evocate che sebbene si svolgano in sole dodici ore, coprono un periodo di venti anni.
La Napoli descritta è una città senza sole, dannata, disperata ma preziosa e i personaggi densi, profondi, racchiusi in storie intrecciate tra loro. Napoli più che una città viene descritta come un luogo dell’anima dalla quale non ci si può allontanare.
Molto interessante l’intervento di Paolo Viviani, professore di neuroscienze, appassionato di musica classica e fotografia che vive a Milano: «Il romanzo è rimasto in un cassetto di Palazzo Scarpetta in Via Vittoria Colonna, per molti anni. Alla morte di mio padre Vittorio, sposato come tutti sanno con Dora Scarpetta, mia sorella ed io abbiamo ritrovato questo manoscritto ed io l’ho portato con me a Milano. Mi sono subito reso conto che si trattava di un’eredità da pubblicare ma per trovare un editore servivano tempo e calma. Erano pagine importanti, scritte a mano che andavano lette con cura e ringrazio la Casa Editrice Neri Pozza nella persona di Giuseppe Russo. Dal primo romanzo mio padre ha ricercato un linguaggio che, attraverso la poesia , permettesse di scrivere in prosa. In questo libro il linguaggio diventa strumento per entrare nella vita di un uomo che, finito il populismo di Achille Lauro, si infrange contro lo scempio della Democrazia Cristiana». Tuttavia Paolo Viviani ha tenuto a precisare che il romanzo non è nato da un’invettiva politica ma può in un certo senso ricollegarsi al film Mani sulla città di Francesco Rosi. Infatti le vicende narrate ne Il posto di guardia vedono descritta una Napoli alla fine degli anni ‘50.
Dalle pagine lette magistralmente da Toni Servillo si ha la certezza di avere tra le mani un libro colto, evocativo, potente che offre un ulteriore tassello per entrare nel cuore di Napoli e pone Vittorio Viviani accanto a scrittori del calibro di Ortese e La Capria.
Notizie sull’autore :Vittorio Viviani (1914-1979), figlio del celebre drammaturgo stabiese Raffaele, è stato autore di romanzi(La danza sul vuoto), di commedie (Trio Fulgor- Il pazzo rosso),di libretti d’opera (Maria Antonietta-Mas’Aniello) e di una Storia del Teatro napoletano. Regista teatrale fondò e diresse il Piccolo Teatro di Napoli e il Teatro del Popolo.