“Ctrl Alt Canc” feat. Vega (ADA Music Italy) è il nuovo singolo di Psiker, alter ego del Finance Manager Massimo Curcio. Classe 1980, il cantautore e produttore milanese torna sulle scene con un brano prodotto da lui stesso e da Whizy (producer napoletano classe ’97 che ha collaborato tra i tanti artisti anche con Clementino e Nicola Siciliano). “Ctrl Alt Canc” è un brano che parla del momento cui ci si ritrova a fare i conti con le scelte sbagliate e con gli insuccessi e si decide di resettare tutto, come si fa sulla tastiera del computer, premendo i tasti Ctrl Alt Canc.
Lo scorso 8 aprile ’22 hai lanciato in radio e sulle piattaforme digitali il tuo nuovo singolo “Ctrl Alt Canc”. Ci parli di questo brano?
«Può sembrare scontato, ma ci tengo a dirti che “Ctrl Alt Canc” è un brano molto importante per me. Segna un nuovo inizio nel mio percorso musicale, cominciato venti anni fa. È la canzone spartiacque tra quello che musicalmente sono sempre stato e quello che sono oggi, a quarant’anni “suonati”. È una sorta di follow-up di uno dei miei primissimi brani, in cui ripetevo la strofa “computer, mouse, keyboard, printer, monitor”».
Il brano vede la collaborazione il rapper Vega com’è nato il vostro incontro?
«L’incontro “umano” è avvenuto tanti anni fa, mentre quello “musicale” è il risultato delle vacanze estive del 2020, in parte passate insieme, a suon di playlist. Vega ama il rap e la trap e mi ha indirizzato verso un genere musicale che non ho mai voluto ascoltare. Oggi sono consapevole che il mio era mero pregiudizio. Se la discografia sta vivendo un momento roseo è anche grazie alla creatività di tanti giovani musicisti che, dai loro home studios, sfornano centinai di pezzi tutti i giorni. Anche io ho iniziato così, venti anni fa ed è così che ancora oggi scrivo».
“Ctrl Alt Canc” è prodotto da te in collaborazione con Whizy. Tra l’altro questa è la prima volta che in 20 anni produci un tuo brano?
«Ho sempre prodotto i miei brani. La novità è che per la prima volta ho deciso di farlo a quattro mani con un altro producer. Non è stata una scelta facile, perché avevo paura che avrei tolto l’anima al mio pezzo. Oggi non posso prescindere dall’arricchimento che questo nuovo approccio creativo può generare. Ho ricercato un sound che fosse la fusione tra synth pop e trap e da solo non ce l’avrei fatta».
Il brano parla del momento cui ci si ritrova a fare i conti con le scelte sbagliate e si decide di resettare tutto, come si fa sulla tastiera del computer, premendo i tasti Ctrl Alt Canc. Non sempre però questa è la soluzione giusta, a volte è quasi impossibile. Ti è capitato spesso di voler resettare tutto? C’è un aneddoto in particolare?
«È un brano che ho iniziato a scrivere durante il primo lockdown. Osservando le persone intorno a me, impaurite e confuse da quello che ci stava accadendo e ho immaginato quanto sarebbe stato utile poter fare “Ctrl Alt Canc” ovvero un reset della nostra esistenza, proprio come si fa al computer quando non hai altra soluzione».
Quando il Massimo manager si trasforma nell’artista Psiker? In che modo riesci a vestire questi due ruoli così diversi tra loro?
«È molto semplice, bisogna dormire poco. Scherzi a parte, per me è una cosa naturale. Psiker non potrebbe esistere se Massimo non fosse pronto a fargli da produttore esecutivo. Massimo non potrebbe esistere senza la musica di Psiker. Le due personalità sono caratterialmente più simili di quanto lo siano esteticamente. Massimo veste semplicemente formale (o almeno ci prova), Psiker ci mette una vita prima di trovare un capo interessante».
Cosa rappresenta per te la musica?
«La musica è ed è sempre stata la mia valvola di sfogo. Attraverso la musica credo di riuscire ad esprimermi al meglio. In alcuni periodi della mia vita, la musica ha avuto un ruolo catartico, rassicurante. Un luogo sicuro dove, soprattutto da adolescente, ho trovato riparo quando non mi sentivo all’altezza. Quando faccio musica, non penso al resto».
Solitamente lavori ad ogni fase di un tuo progetto musicale. Qual è l’aspetto che ti piace di più del tuo fare musica?
«La cosa che preferisco fare è dedicarmi alla fase creativa: composizione, scrittura testo, programmazione e arrangiamento dei brani. Mi piace comunque seguire tutte le fasi, perché le amo tutte, ma anche perché forse sono così geloso delle mie produzioni da non riuscire a lasciare in toto le redini del progetto. Con l’esperienza ho riconosciuto il valore delle collaborazioni, quindi lo faccio spesso. Ho una squadra che lavora con me da tanti anni. Alcuni di loro, come me, lo fanno soprattutto per passione».
Quale deve essere secondo te un buon risultato per far sì che tu sia soddisfatto del tuo lavoro?
«Ho sempre scritto in primis per me. Ogni album rappresenta uno dei mattoni che formano il castello della mia vita. Quando riascolto i miei dischi, faccio un viaggio nel passato, nel periodo in cui l’ho scritto. Riaffiorano ricordi come quando senti improvvisamente un particolare profumo. Quindi la prima soddisfazione è portare a termine un nuovo progetto discografico. Il prossimo passo, è regalare un po’ di sana giustizia alle mie canzoni, che meritano di essere ascoltate da molte più orecchie».
Cosa ci sarà dopo “Ctrl Alt Canc”? Altri progetti in uscita?
«Tanta, tanta altra musica. Non mi sono fermato in venti anni e non lo farò ora che ho riavviato il computer, con un bel Ctrl Alt Canc!».