Cosa definisce una star di questi tempi? Possiamo sintetizzare: talento, comunicativa e una buona dose di consapevolezza. Chiara Galiazzo, vincitrice di X Factor 2012 ce le ha tutte e tre queste doti e le mette a fuoco in un bel disco, Un Giorno di Sole, con il primo singolo omonimo strappa-cuore già in rotazione. È una canzone interessante, a dispetto di quanto possa far intuire il titolo, perché è l’antitesi del racconto felice di una storia d’amore. Ed è anche molto bello che sia lei a cantarlo. “Questo è il mio primo album con la consapevolezza, anche se tecnicamente è il secondo”, ha detto alla presentazione del disco. Ci siamo fatti spiegare tutto il resto.
Come hai vissuto il post-talent?
«Ho avuto il tempo per pensare durante la preparazione di questo disco, perché volevo metterci me in tutte le mie fasi. Da quella convulsa del rush vittoria talent e passaggio a Sanremo, fino all’ultimo momento, molto autobiografico. Leggendo i titoli delle canzoni sembrano tutti testi motivazionali. È vero, erano quelle le parole che mi volevo sentir dire pure io!»
Come hai deciso i temi del disco?
«Sono molto contenta della mia carriera ma devo dire che la velocità che c’è stata in passato questa volta la volevo rallentare un più. Bisogna anche stare un po’ fermi per capire e sono fiera di questo anno e mezzo facile e anche difficile. Ho canzoni molto profonde in questo disco forse per questo. Bisogna stare anche un po’ male per capire cosa si vuole comunicare. Se non ci fosse stato tutto il casino intorno a me non mi sarei forse posta tante domande.»
E i testi?
«Nascono dalla conoscenza con autori che vogliono dirmi in faccia quello che pensano di me. Magari nella vita me lo dicono in forma meno poetica, ma la sostanza è quella. Solo sapendo quello che voglio si possono fare collaborazione che sento. Ho avuto Piero Romitelli e Paolo Simonetta, Daniele Magro, Pacifico. Poi ci sono Fabio Campedelli ed Emiliano Cecere ed Ermal Meta, che è proprio un mio amico. Autori giovani che hanno compreso il mio mondo.»
Sei una che partecipa alla musica?
«Sì, mi sono andata a seguire tutte le fasi anche strumentali della realizzazione. La voce l’ho registrata in agosto, ma ho seguito tutto. sono preparata! Mi sono emozionata guardando l’orchestra che registrava gli archi sulle mie canzoni. Mi sono fatta pure un selfie! Non capita spesso che ci siano tutte persone preparate che lavorano per te.»
La canzone che apre il disco è anche il primo singolo di lancio, ha un significato?
«Un giorno di sole è da dove ho iniziato il mio percorso, con una musica quasi spensierata e il testo molto duro. Avevo bisogno di fare chiarezza ed è anche un momento di rivelazione che simboleggia il sole che arriva. A me è accaduto.»
E il pezzo che ti senti più tuo?
«Non si deve scegliere perché sono fiera allo stesso modo di tutti gli 11 brani, ma devo dire che Il rimedio la vita e la cura mi fa ancora commuovere. Piango quando la canto, non riesco a superare il ricordo della prima volta che l’ho incisa. Ognuno di noi vorrebbe sentirsi dire dalla persona che ama le parole di questa canzone.»
Il disco si conclude con Qualcosa Resta Sempre. Un augurio?
«In verità è il resoconto di quello che è stato. La canzone era in inglese e Virginio Simonelli ha legato testo e musica. Canto: dove sembra non ci sia niente qualcosa resta sempre. Mi sembrava adatta a chiudere il secondo disco.»
Questo successo, allora…fa male o bene?
«Ma ben vengano i talent, meno male che ci sono. Non sono una che si vuole scrollare di dosso l’origine del proprio successo. Non credo che mi arrabbierei se continuassero a chiamarmi Chiara di X Factor, mi piace. Il successo non è semplice, questo lavoro poi è un lavoro dove metti te stessa in prima linea e ogni attacco è personale. Mi sono abituata un po’, ma non è che posso stare male su tutto. a volte è stata mia sorella a dirmi: ma che fai con quella faccia, rialzati!»
La tua famiglia ti è sempre molto vicina?
«Si fortunatamente tengo bene agli urti soprattutto grazie a loro. Sono proprio rimasti vicini e soprattutto coi piedi per terra. Mi ha aiutato molto a farmi tornare anche la voglia di fare cose nuove, di cantare meglio. C’è stato un momento che dubitavo pure di questa voce, volevo che fosse un passo avanti. E così ho preso il quaderno e ho iniziato a scrivere. Poi ci sono sempre le mie amiche con le quali convivo che mi mantengono a terra eh! Non mi fanno certo sentire diversa da prima e le prime critiche costruttive arrivano da loro.»