Il Teatro Mercadante di Napoli ospita fino a domenica 1° maggio lo spettacolo Tartufo di Molière nella traduzione di Carlo Repetti con regia, scene e luci di Jean Bellorini, interpretato da : Federico Vanni, Gigio Alberti, Teresa Saponangelo, Betti Pedrazzi, Ruggero Dondi, Daria D’Antonio, Angela De Matteo, Francesca De Nicolais, Luca Iervolino, Giampiero Schiano Lomoriello, Jules Garreau.
L’allestimento firmato dal quarantenne regista parigino Jean Bellorini, al suo primo incontro con il teatro del grande drammaturgo francese, non risponde ad una scelta a caso. Infatti quest’anno ricorre il quattrocentesimo anniversario della nascita di Molière.
Come molti sanno Tartufo è la satira più feroce che sia stata mai scritta contro l’ipocrisia ed i fal si moralismi ostentati da molti personaggi influenti alla corte del re Luigi XIV e dal clero con le sue pratiche di una fede bigotta. Lo stesso Molière dovette subire la proibizione pubblica della commedia e le feroci critiche di gesuiti e giansenisti.
Ecco come Jean Bellorinispiega la genesi del suo spettacolo: «La commedia Tartufo ci mette in guardia sui meccanismi della menzogna, denuncia gli apostoli dell’oscurantismo, tutti quegli impostori i cui discorsi e teorie non hanno altro scopo che impedirci di vivere liberi. Le motivazioni del Tartufo, ricoperte di riti religiosi ancora in vigore ai nostri tempi, sono ancora tossiche come non mai. I tartufi ora officiano dietro gli schermi, tessono le loro bugie in una rete di dimensioni cosmiche, diffondono falsità, adulano la paura, la bassezza e la mediocrità. Dato che il teatro è una parte della nostra storia comune e della nostra vita e non è il luogo della menzogna deve assumersi la responsabilità di denunciare questi meccanismi ed ho cercato di realizzare uno spettacolo equilibrato nei rapporti tra sacro e profano e di dare verità al testo come metafora della libertà contro ogni ipocrisia».
L’azione si svolge in una grande cucina dove si incontrano tutti i personaggi della vicenda. Al centro campeggia una grande croce di legno sulla quale si trova uno strano individuo, vestito con un paio di leggins neri ed un soprabito arancione di cui il pubblico scoprirà l’identità quasi alla fine della rappresentazione.
Il potere della fascinazione teatrale da subito prende il sopravvento quasi con i colori di una farsa e il dramma sta negli improvvisi e repentini cambi di registro vocale degli attori che tuttavia non scadono in macchiette di loro stessi ma esaltano il senso del grottesco che il regista Jean Bellorini ha voluto sottolineare in questa nuova versione di un classico della letteratura e del teatro di tutti i tempi. Ne abbiamo avuto la certezza da subito considerando l’ambientazione, i costumi di Macha Makeieff anni ‘50, le musiche scelte che hanno contemplato canzoni italiane da Mina a Battiato.
Il Tartufo di Jean Bellorini è nuovo e fresco e parte del merito va alla traduzione di Carlo Repetti che pur mantenendosi fedele alla musicalità del testo in francese ne esalta le parti gioiose in un italiano ricercato e aderente ai personaggi.
Come non restare sorpresi dalla bravura di Tartufo (Federico Vanni) , dalla sua padronanza della scena, dalla sua mimica, dalla sua scioltezza? E che dire di Orgone (Gigio Alberti) con il suo straziante poverino! ripetuto a più riprese anche dall’ottima Dorina (Angela De Matteo)? La sua voce petulante, il non credere ostinatamente al figlio Damide (Giampiero Schiano Lomoriello)del tradimento della moglie Elmira, una insuperabile Teresa Saponangelo, ce lo hanno fatto apprezzare da subito paragonandolo ad un ritrovato Pantalone della commedia dell’arte.
Anche l’interpretazione di Betti Pedrazzi nel ruolo di Madame Pernella è stata magistrale. La scelta di regia di confinarla su una sedie a rotelle non ha sminuito la sua presenza scenica e sono venute fuori le sue doti di attrice di razza.
Non bisogna dimenticare Ruggero Dondi nel ruolo di Cleante, cognato di Orgone. La sua esilarante vis comica lo ha visto protagonista nei dialoghi con Alberti.
Marianna e Valerio, rispettivamente Francesca De Nicolais e Jules Garreau sono stati credibili nei panni dei fidanzati contrastati. Brava anche Daria D’Antonio.
Il finale consolatorio del Tartufo non dispiace al pubblico presente in sala alla prima assoluta di questo spettacolo che andrà in scena a Villeurbanne da mercoledì 11 maggio a domenica 15 maggio alla Sala Roger-Planchon del Grande Teatro e a Nanterre presso il Tèatre Amandiers dal 20 al 27 maggio 2022.