Paolo Bottini e Sergio Guida, ovvero i Blu 21 perché blu è il colore dell’anima e 21 sono i grammi che porta con se. Una pandemia con le sue restrizioni, un’ispirazione di getto che all’istinto ha chiesto solo condivisione e spazio. Nasce un suono digitale che cerca anche una difformità nel canonico fare pop che di primo acchito rimanda alle più celebri situazioni del grande main stream del nuovo millennio. Esordio discografico dal titolo “Ricordami”, disco di totale immersione pop, quasi dream, quasi psichedelica per alcuni sottilissimi versi. E in tutto questo l’amore impera sovrano e con esso anche una imprevedibile semplicità a puntare dritto al vero della vita di ognuno di noi.
Quanti dischi sono nati e stanno ancora nascendo dalla pandemia. Per voi cosa ha significato?
Per noi è stata una rinascita. Pensavamo di aver chiuso con la musica dopo aver interrotto un percorso artistico completamente diverso durato 12 anni. Invece ci siamo ritrovati noi due. Ed è stato bellissimo.
Dalle restrizioni arriva la principale componente di questo bisogno di parlarli, di esprimersi. perché un duo, perché non altri… o perché non da soli?
Un duo perché ci completiamo a vicenda e insieme diamo qualcosa che singolarmente non potremmo offrire. C’ è un alchimia tra noi. Detto questo non escludiamo in futuro delle collaborazioni artistiche.
Un titolo che poi alle restrizioni rimandano, almeno sotto una certa chiave di lettura. Perché “Ricordami”?
Perché un disco non è solo un disco. Ci siamo noi dentro. Le nostre emozioni. Un disco è sempre un ” testamento “. Un ricordo di noi.
E dunque voi che rapporto avete con il passato, con la memoria, con la storia…?
Analizziamo sempre quello che ci circonda e quello che siamo stati. Facciamo tesoro dei nostri errori e ricordiamo sempre con gioia quello che ci ha portato ad essere qui in questo momento. Celebriamo sempre il nostro percorso. Nel bene e nel male.
A chiudere: pandemia finita, speriamo… si inizia anche un percorso live?
Speriamo. Ne abbiamo bisogno tutti…