Bathroom, un omaggio alla Carrà e alla donna con le sue molteplici sfaccettature.
Una donna sola nel bagno di casa sua, in un luogo e in un tempo impreciso. Intenta allo specchio ad asciugarsi i capelli, scandita dal suono incessante come di morte di un pendolo, quasi a ricordare quel poco tempo che ci resta da vivere. All’improvviso, infatti, un rumore arresta la sua routine. Impaurita prende come arma di difesa lo scopino del cesso. Inizia così il nuovo spettacolo, presentato il weekend scorso al Magma Teatro di Torre Annunziata, Bathroom – dialoghi per donna, phon e Raffaella Carrà, di e con Valeria Impagliazzo.
Bathroom, tra il vapore e gli specchi riflettenti, è qui che il monologo prende corpo, riflessivo, divertente e affascinante scritto, diretto e interpretato da Valeria Impagliazzo, accompagnata sul palco dal musicista Pasquale Ruocco, cui ha scritto le musiche originali di questo spettacolo. Le luci sono curate da Antonio Florio.
Valeria Impagliazzo offre la sua interpretazione con intensa naturalezza, sentendosi a proprio agio nel luogo in cui diverse donne confidano le loro fantasie e trascorrono una quantità eccessiva di tempo indefinita. Spazio complesso e ambiguo di una zona liminale tra accettazione e rifiuto, sicurezza e pericolo, amore e odio.
Un racconto esilarante e cupo di una giovane donna che medica il suo dolore e la sua ansia anche con le canzoni di Raffaella Carrà, facendo una disanima su due grandi successi della Raffa nazionale, Rumore e Forte Forte Forte.
Una donna allo specchio aggredita da mille pensieri e mille ricordi dimostra il mix di vulnerabilità e tenacia che ha e che sembra credere che tutto ciò di cui una donna ha bisogno sia esattamente la giusta tonalità di fard o di rossetto per assicurarsi la felicità per tutta la vita. Il pubblico è partecipe a queste intimità e ai diversi silenzi che lo spettacolo ha, senza mai annoiarsi, quasi a soddisfare le proprie esigenze voyeuristiche. Siamo tutti voyeur, quel morboso vedere cosa succede nella vita degli altri. E il finale è una danza… beh, bisogna vedere lo spettacolo per scoprirne il genere di danza.