I guardiani delle aquile è il nuovo spy story della scrittrice-architetto Maria Elisabetta Giudici, edito da Castelvecchi, Collana Tasti, pagine 180.
Dopo Il re di Carta ,edito da Lit Emersioni che ha vinto il Premio Histonium 2019 e La Foresta Invisibile Ed. Castelvecchi che ha vinto il Premio Aqui Terme 2020 , il Premio inditi Etna Book 2020 e il Premio Pegasus Cattolica 2021, la scrittrice abruzzese residente da molti anni a Roma ha dato alle stampe il suo terzo romanzo con il quale le auguriamo, di ottenere altri prestigiosi riconoscimenti.
Ecco come Maria Elisabetta Giudici ne spiega la genesi: “ In questo mio terzo romanzo ho riassunto le emozioni di quasi tutti i miei viaggi per mare e per terra. Come sempre i protagonisti dei miei libri sono i luoghi che rappresentano per me la più alta espressione di identità, sono la patria dell’anima, sono tutto ciò che ci determina. Nel romanzo la storia, un thriller storico, attraverso l’Atlantico, l’Oceano indiano, la Malesia e la Russia, l’India e l’Asia centrale. Magnifici viaggi compiuti da me nel corso della mia vita”.
Il protagonista del romanzo si chiama Tristan Ek ed è un marinaio italo-irlandese, imbarcato sul mercantile borbonico Clementina sulla via delle spezie. Il co-protagonista è l’ufficiale russo Arkadiyn Makarov che deve assolvere un’ importante ed impegnativa missione diplomatica. Entrambi contaminati dalla natura predatoria della guerra di spie tra Russia e Gran Bretagna che occupò gran parte dell’800, si muoveranno tra le grandi carovane, i cosacchi, i cacciatori di schiavi in un paesaggio di rara bellezza e di grande fascino.
Il romanzo è ben scritto e ben documentato ed offre in primis al lettore, come specifica volontà dell’autrice , una descrizione accurata di luoghi ricchi di mistero evocati dalla bella ed indovinata copertina dove compare la foto di un guardiano delle aquile sullo sfondo del deserto del Kizilkum in Uzbekistan. A mano a mano prendono vita i personaggi con le loro peculiari caratteristiche e la scrittrice ne approfondisce i caratteri ed i sentimenti. Insomma chi ama l’avventura non può non leggere questo romanzo.
Noi di Mydreams abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare Maria Elisabetta Giudici.
Chi è Maria Elisabetta Giudici? Scelga 5 aggettivi per presentarsi ai nostri lettori.
Inventrice di mondi, Sognatrice, Viaggiatrice, Animalista, Vegetariana.
Lei è anche un valente architetto prestato alla letteratura. Quando e come ha sentito prepotente il richiamo della scrittura?
La mia attività di scrittrice è iniziata in modo del tutto casuale, un giorno mentre cercavo di scrivere un sogno fatto anni fa. Parola dopo parola è nato un romanzo.
Cosa c’è di simile tra la professione di architetto e quella di scrittrice e quale delle due predilige?
Sono due attività perfettamente uguali. Entrambi, scrittore e architetto inventano mondi, il primo li ritrae con la penna, il secondo con la matita.
Quali sono i suoi autori di riferimento italiani e/o stranieri?
Italo Calvino, Primo Levi, Isabel Allende, Carlos Ruiz Zafòn…e altri.
I guardiani delle aquile è il suo terzo romanzo storico. Per quali motivi ha scelto di scrivere dei romanzi storici che necessitano di un accurato studio delle fonti?
Il romanzo storico è l’immaginazione del possibile, inserito nella Storia con la esse maiuscola. Mi appassiona trovare situazioni e personaggi di un’altra epoca e studiarne la cultura.
Cosa l’ha spinta a scrivere I guardiani delle aquile?
La passione per i luoghi dove si svolge il romanzo, le steppe dell’Asia Centrale, deserti di sassi, cieli di stelle, i fiumi che graffiano la terra spaccata dal sole e il senso di infinito e primordiale che ti trasmettono.
Quale è stata la maggiore difficoltà nel delineare l’intreccio della storia?
Tutta parte che riguarda la spy story che, come tale, richiede un intreccio fitto e difficile da collegare al resto della storia, ma credo di esserci riuscita.
A quale personaggio del romanzo si sente più vicina e perché?
Ad Arkadjy, l’ufficiale russo che stanco della sua solitudine decide di immergersi in quel mondo primordiale e magnifico di cui si accorge con molta lentezza.
Quali caratteristiche dovrebbe avere il suo lettore ideale?
Dovrebbe amare il thriller, la tensione, la sorpresa e l’azione. Ma nel mio intimo spero di aver scritto libri che piacciano a chiunque.
Quali libri ci sono, pronti per essere letti, sul suo comodino?
Violeta di Isabel Allende e Istambul di Pamuk.