Nel corso della serata delle cover proporrà una versione molto personale di My Way di Sinatra
Yuman è tra i 25 artisti in gara alla 72esima edizione del Festival di Sanremo. Il giovane cantautore romano, proveniente da Sanremo Giovani, dove ha conquistato il podio con il brano Mille Notti, si presenta sul palco dell’Ariston con Ora e qui (Leave Music/Polydor), scritto insieme a Tommaso Di Giulio e Francesco Cataldo, anche producer e arrangiatore.
Nel corso della serata delle cover proporrà una versione molto personale di My Way di Sinatra, insieme alla talentuosa pianista di calibro internazionale Rita Marcotulli. A dirigere l’orchestra in tutte le esibizioni sanremesi ci sarà uno dei direttori d’orchestra più stimati d’Italia, Valeriano Chiaravalle.
Il prossimo 11 febbraio uscirà Qui (per Leave Music, Polydor e Universal Music). L’EP, oltre a ai brani sanremesi conterrà quattro brani inediti, sia in italiano che in inglese, lingua quest’ultima che fino ad oggi Yuman ha adottato per far esplodere il suo soul raffinato e di chiara matrice internazionale.
Cosa prova un’artista giovane a salire sul palco dell’Ariston?
«È un’emozione unica, sapere di essere visto da milioni di persone mi rassicura perché mi dà l’opportunità per far ascoltare il mio brano a tutti».
Parliamo dell’esperienza del passaggio da Sanremo Giovani al Festival di Sanremo. Come hai vissuto questo passaggio a distanza di poco tempo? E cosa ti aspetti da questo Festival sia come persona che come artista?
«È stato come essere catapultati chilometri avanti, è stato allucinante. Questa per me è davvero un’opportunità unica, mi sento fiducioso in questi giorni e sto avendo ottimi riscontri, questo è un ottimo risultato. Dal Festival mi aspetto semplicemente grandi soddisfazioni».
È stato più emozionante l’esibizione durante la finale di Sanremo Giovani oppure la prima esibizione all’Ariston?
«È stata emozionante sia la serata di Sanremo Giovani al Casinò, che la prima al Teatro Ariston. Stare sul palco mi piace».
La tua musica ha una matrice soul americana ma anche britannica.
«Sì amiamo spaziare, il soul è vasto. Anche se non amo usare il termine genere, anche se è usato molto. Ci può stare nel soul, anche senza coro gospel dietro, ci può stare nel rock senza distorsioni. Il soul è un cantato di cuore, di anima, non c’è niente di mascherato è tutto sincero».
Qual è il tuo mood adesso?
«Il mio mood è deciso e determinato, non mi spaventa affatto la classifica».
Come stai vivendo il rapporto con gli altri artisti in gara?
«Ho conosciuto Gianni Morandi e Giusy Ferreri, sicuramente avrò l’occasione di conoscere gli altri».
Come descriveresti la tua musica con tre aggettivi?
«Sincera, sregolata, e terribilmente soul».
Quando hai sentito di voler vivere di musica?
«Sin da piccolo ho sempre ascoltato musica, ma non avrei mai immaginato di vivere di musica».
Da quali artisti ti lasci ispirare e a quale artista di Sanremo ti senti legato?
«A livello di sound mi lascio ispirare dai Subsonic Duo, un duo che propone musica acustica. Una canzone a cui sono legato è Nel blu dipinto di blu, per me un brano intramontabile che non morirà mai».
Domani sarà la serata delle cover.
«Canterò My way di Frank Sinatra insieme all’eccezionale pianista jazz Rita Marcotulli. Insieme daremo al brano un tocco soul. My way è intoccabile, un grande classico, quindi lo interpreterò a modo mio».